Negli ultimi anni in Italia si รจ pesantemente aggravato il divario tra ricchi e poveri. Secondo il rapporto dell’Ocse Growing Unequal?, che analizza la distribuzione del reddito e la povertร all’interno dei 30 Paesi che compongono l’organizzazione, l’Italia รจ infatti al sesto posto per il gap tra le classi sociali, dopo Messico, Turchia, Portogallo, Stati Uniti e Polonia.
La disuguaglianza economica รจ cresciuta del 33 per cento dalla metร degli anni Ottanta a oggi, contro una media Ocse del 12 per cento. Un dato sul quale hanno inciso pochissimo le recenti misure adottate a favore dei piรน poveri, che pure gli autori del Rapporto elogiano, sottolineando come solo tre Paesi Ocse, tra i quali appunto l’Italia, negli ultimi 10 anni abbiano varato misure per sostenere i redditi piรน bassi. Ma le misure non hanno inciso nel dato di fondo: "I ricchi hanno beneficiato maggiormente della crescita sociale rispetto ai poveri o alle classi medie".
La povertร favorisce naturalmente l’esclusione, e pertanto la mobilitร tra le classi sociali "รจ piรน bassa in Italia rispetto a paesi come l’Australia o la Danimarca. – si legge nel rapporto – I figli di genitori poveri hanno molte meno probabilitร di accedere alla ricchezza". La ricchezza รจ distribuita in modo anche piรน diseguale delle entrate: infatti in Italia il 10 per cento dei piรน abbienti possiede il 42 per cento della ricchezza totale e il 28 per cento delle entrate globali.
In effetti dal rapporto Ocse emerge un generale aumento della disuguaglianza in tutti i Paesi del mondo. Il gap si รจ allargato, oltre che in Italia, anche in Canada e in Germania, mentre รจ diminuito in Messico, Grecia e Regno Unit. Ma in Italia i dati di riferimento sono notevolmente peggiori: "Il reddito medio del 10 per cento degli italiani piรน poveri รจ di circa 5000 dollari (l’equivalente di circa 3770 euro ndr), tenuto conto della paritร del potere di acquisto, quindi sotto la media Ocse di 7000 dollari (l’equivalente di circa 5280 euro, ndr). Il reddito medio del 10 per cento piรน ricco รจ circa 55000 dollari (l’equivalente di circa 41500 euro, ndr), sopra la media Ocse".
In Italia si รจ registrato, rileva l’Ocse, una riduzione del tasso di povertร dei bambini, che tra la metร degli anni Novanta e il 2005 รจ diminuito dal 19 al 15 per cento. Solo nel Regno Unito si รจ avuto un calo di queste dimensioni, si legge nel rapporto: perรฒ un tasso di povertร infantile del 15 per cento "รจ ancora sopra il tasso medio Ocse del 12 per cento".
Le disuguaglianze di reddito e ricchezza si riflettono anche a tavola. Da un’indagine Coldiretti – Swg sui consumi alimentari emerge infatti che la crisi economica sta provocando una polarizzazione nei consumi alimentari e se da un lato cresce in numero di quanti sono costretti a ricercare prodotti a piรน basso prezzo, dall’altro si assiste ad un consolidamento della domanda di prodotti di alta qualitร , tradizionalmente acquistati da fasce di cittadini a piรน alto reddito.
"La metร di coloro che hanno cambiato le proprie abitudini alimentari per effetto della crisi economica lo hanno fatto – sottolinea la Coldiretti – cambiando i luoghi della spesa a favore di bancarelle ed hard discount e modificando il tipo di alimenti acquistati con conseguenze sulla dieta e sulla qualitร dell’alimentazione. Ma dall’altra parte, aumenta la domanda di prodotti di elevata qualitร e cresce dell’8 per cento la percentuale dei cittadini che acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine (sono il 28 per cento) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali perรฒ interessano una fetta piรน ridotta della popolazione (il 16 per cento)".
