OCSE: ITALIA PENULTIMA IN EUROPA PER CRESCITA ECONOMICA

Penultima, davanti solo al Portogallo. L'Ocse assegna all'Italia la maglia nera per la crescita economica nell'Eurozona negli anni dal 2003 al 2007. È quanto emerge dalla Economic Surveys dell'organizzazione che rappresenta i paesi più avanzati del mondo. Dalla ricerca emerge che, in media, dal 2003 al 2007 la crescita del Pil nel nostro Paese è stata solo dell'1,1%, a fronte di un Pil dell'Eurozona che aumentava del 2%. Peggio dell'Italia c'è solo il Portogallo che cresce dell'1%, mentre l'Irlanda è il paese meglio piazzato, con un +5,5%, seguito dal Lussemburgo (+4,6%) e dalla Grecia (+4,3%). Bene anche la Spagna (+3,5%), mentre i due pesi massimi Germania e Francia registrano rispettivamente un +1,4% e un +1,9%.

RECESSIONE – L'Ocse lancia poi l'allarme sulla crescita economica dell'eurozona e non vede possibilità di ripresa fino a metà del 2010. L'organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico parla di «seri rischi per gli scenari di crescita» e, a causa della crisi finanziaria, prevede «una contrazione nella seconda metà del 2008 e nella prima metà del 2009 e una crescita al di sotto del trend fino a metà 2010»

CREDITO – Sul fronte del credito, l'Ocse nota che la situazione nel settore provato si è «irrigidita», anche se «una forte contrazione nel credito bancario non si è ancora verificata». Inoltre i «rischi al rialzo per la stabilità dei prezzi non sono scomparsi, anche se c'è una bassa evidenza di ampi effetti di secondo livello» e le «aspettative sui prezzi sembrano essere restate ben ancorate». Serve comunque un'«adeguata regolamentazione dell'attività finanziaria». Ciò significa che le autorità europee e nazionali devono essere in grado di far fronte alle difficoltà nel «breve termine», mentre «vanno evitate azioni politiche che potrebbero minare gli obiettivi di lungo periodo». Lo sforzo deve essere perciò quello di «rafforzare le riforme strutturali», puntando alla sostenibilità di bilancio, al miglioramento della ripresa macroeconomica e ad un aumento dei livelli di vita. L'Ocse invita le autorità europee a «muoversi verso una più integrata e centralizzata supervisione» bancaria.

CONTI PUBBLICI – Sul fronte dei bilanci pubblici l'Ocse invita a «migliorare ulteriormente la disciplina di bilancio», ricordando che in «alcuni paesi membri dell'area euro restano alti deficit». Per quanto riguarda l'inflazione l'Ocse prevede che l'andamento «fiacco» dell'economia, «aiuterà ad abbassare ulteriormente» i prezzi, e quindi «in base a queste previsioni potrebbe emergere lo spazio per un ulteriore allentamento della politica monetaria», anche se «resta una grande incertezza per quanto riguarda lo scenario economico». «Se le pressioni inflazionistiche – è scritto nel rapporto – dovessero dimostrarsi più forti delle attese, lo spazio di manovra s

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