La fiaccola di queste controverse Olimpiadi รจ riuscita a superare quasi indenne anche la tappa indiana a New Delhi. Ma il prezzo pagato, in termini di immagine, รจ alto: una cerimonia triste, quasi imbarazzata, senza pubblico, avvolta da unโatmosfera tesa e nervosa. Ci sono voluti 84 minuti per percorrere due chilometri e trecento metri. Completamente isolati dal resto della cittร , bloccati da doppie file di transenne, rotoli di filo spinato, barriere di legno e bambรน, poliziotti e soldati in assetto di guerra, tiratori scelti sui tetti dei palazzi, elicotteri che vigilavano dallโalto pronti a segnalare anche il minimo assembramento. Atterrata alle due di notte in uno scalo secondario di Delhi, la torcia รจ stata accolta dal capo della Federazione olimpica indiana, Suresh Kalmadi e subito trasferita, sotto una nutrita scorta, allโhotel Meridien. Da qui รจ uscita nel pomeriggio, attorno alle 15 e 30, sempre scorata da unitร scelte delle forze speciali indiane alle quali si erano uniti venti commandos delle teste di cuoio cinesi.
Il corteo di sei autobus, tutti uguali, i vetri oscurati, la bandiera delle Olimpiadi di Pechino 2008 fissata sulle fiancate, ha attraversato il centro della cittร completamente deserto e senza traffico. Dodicimila soldati e poliziotti hanno controllato un esagono di quattro chilometri quadrati, hanno imposto la chiusura di tutte le porte e le finestre di case, palazzi, uffici, negozi. Ogni mezzo della polizia รจ stato munito di estintore per scongiurare il rischio di improvvise immolazioni. Voci allarmate e previsioni fosche che hanno finito solo per aumentare la tensione, nonostante i dirigenti del governo tibetano in esilio avessereo annunciato, alla vigilia, solo manifestazioni di protesta non violente. Cosรฌ รจ stato.
La cerimonia vera e propria รจ iniziata nel maestoso piazzale di Rashtrapati Bhavan, ex residenza del vicerรจ britannico e si รจ conclusa poco lontano, sotto lโarco dellโIndia gate. Cinquanta atleti, artisti e star dello spettacolo, si sono alternati ogni cinquanta metri in una corsa nervosa, agitata, guidata, spesso in modo brusco, da una quarantina di addetti alla sicurezza cinesi e indiani, vestiti in tuta e muniti di auricolare.
I tedofori hanno cercato di rendere piรน allegro il rito della maratona. Ma lโincubo di un assalto, le immagini delle proteste di Londra e Parigi trasmesse con ossessione per tutta la mattinata in tv, hanno trasformato la tappa di Delhi in una corsa contro il tempo. Solo un gruppo di cittadini cinesi ha potuto assistere da vicino al passaggio della torcia. Ha agitato le bandiere rosse a cinque stelle e ha applaudito ritmando slogan e lanciando grida di approvazione.
Alle 16 e 24, con la banda che intonava gli inni indiani e cinesi, tutto era giร finito. Il grande braciere sotto lโIndia gate รจ stato acceso e i sorrisi forzati degli atleti ad uso dei fotografi e delle telecamere hanno fatto da cornice ad un crescente imbarazzo. A pochi chilometri di distanza, ventimila tibetani hanno sfilato in un corteo improvvisando una maratona olimpica alternativa. Sono partiti da Rajgath per arrivare a Jantar Mantar, il piazzale che ospita lโosservatorio astronomico. Qui sono stati accolti da altre migliaia di ragazzi, ragazze e monaci, giunti da ogni angolo dellโIndia e soprattutto da Aruna Nagar, a nord di Delhi, dove da 30 anni si รจ formato un quartiere di rifugiati del Tibet.
Brevi scaramucce sono state segnalate davanti allโambasciata cinese, anche questa fortemente presidiata, con una ventina di fermi. Qualcuno ha cercato di superare le barriere che isolavano il centro della cittร , ha sventolato la bandiera tibetana, ha lanciato qualche slogan, รจ stato rincorso, รจ stato bloccato. Altri scontri a Bombay e a Bangalore, ma di scarsa entitร . Lโapparato di sicurezza messo in piedi dal governo indiano, ha retto alla prova piรน dura. La fiamma olimpica ha compiuto il suo percorso, rivisto, ridotto, studiato nei minimi dettagli, e in serata partirร eโ partita per Bangkok.
La fiaccola di queste controverse Olimpiadi รจ riuscita a superare quasi indenne anche la tappa indiana a New Delhi. Ma il prezzo pagato, in termini di immagine, รจ alto: una cerimonia triste, quasi imbarazzata, senza pubblico, avvolta da unโatmosfera tesa e nervosa. Ci sono voluti 84 minuti per percorrere due chilometri e trecento metri. Completamente isolati dal resto della cittร , bloccati da doppie file di transenne, rotoli di filo spinato, barriere di legno e bambรน, poliziotti e soldati in assetto di guerra, tiratori scelti sui tetti dei palazzi, elicotteri che vigilavano dallโalto pronti a segnalare anche il minimo assembramento. Atterrata alle due di notte in uno scalo secondario di Delhi, la torcia รจ stata accolta dal capo della Federazione olimpica indiana, Suresh Kalmadi e subito trasferita, sotto una nutrita scorta, allโhotel Meridien. Da qui รจ uscita nel pomeriggio, attorno alle 15 e 30, sempre scorata da unitร scelte delle forze speciali indiane alle quali si erano uniti venti commandos delle teste di cuoio cinesi.
Il corteo di sei autobus, tutti uguali, i vetri oscurati, la bandiera delle Olimpiadi di Pechino 2008 fissata sulle fiancate, ha attraversato il centro della cittร completamente deserto e senza traffico. Dodicimila soldati e poliziotti hanno controllato un esagono di quattro chilometri quadrati, hanno imposto la chiusura di tutte le porte e le finestre di case, palazzi, uffici, negozi. Ogni mezzo della polizia รจ stato munito di estintore per scongiurare il rischio di improvvise immolazioni. Voci allarmate e previsioni fosche che hanno finito solo per aumentare la tensione, nonostante i dirigenti del governo tibetano in esilio avessereo annunciato, alla vigilia, solo manifestazioni di protesta non violente. Cosรฌ รจ stato.
La cerimonia vera e propria รจ iniziata nel maestoso piazzale di Rashtrapati Bhavan, ex residenza del vicerรจ britannico e si รจ conclusa poco lontano, sotto lโarco dellโIndia gate. Cinquanta atleti, artisti e star dello spettacolo, si sono alternati ogni cinquanta metri in una corsa nervosa, agitata, guidata, spesso in modo brusco, da una quarantina di addetti alla sicurezza cinesi e indiani, vestiti in tuta e muniti di auricolare.
I tedofori hanno cercato di rendere piรน allegro il rito della maratona. Ma lโincubo di un assalto, le immagini delle proteste di Londra e Parigi trasmesse con ossessione per tutta la mattinata in tv, hanno trasformato la tappa di Delhi in una corsa contro il tempo. Solo un gruppo di cittadini cinesi ha potuto assistere da vicino al passaggio della torcia. Ha agitato le bandiere rosse a cinque stelle e ha applaudito ritmando slogan e lanciando grida di approvazione.
Alle 16 e 24, con la banda che intonava gli inni indiani e cinesi, tutto era giร finito. Il grande braciere sotto lโIndia gate รจ stato acceso e i sorrisi forzati degli atleti ad uso dei fotografi e delle telecamere hanno fatto da cornice ad un crescente imbarazzo. A pochi chilometri di distanza, ventimila tibetani hanno sfilato in un corteo improvvisando una maratona olimpica alternativa. Sono partiti da Rajgath per arrivare a Jantar Mantar, il piazzale che ospita lโosservatorio astronomico. Qui sono stati accolti da altre migliaia di ragazzi, ragazze e monaci, giunti da ogni angolo dellโIndia e soprattutto da Aruna Nagar, a nord di Delhi, dove da 30 anni si รจ formato un quartiere di rifugiati del Tibet.
Brevi scaramucce sono state segnalate davanti allโambasciata cinese, anche questa fortemente presidiata, con una ventina di fermi. Qualcuno ha cercato di superare le barriere che isolavano il centro della cittร , ha sventolato la bandiera tibetana, ha lanciato qualche slogan, รจ stato rincorso, รจ stato bloccato. Altri scontri a Bombay e a Bangalore, ma di scarsa entitร . Lโapparato di sicurezza messo in piedi dal governo indiano, ha retto alla prova piรน dura. La fiamma olimpica ha compiuto il suo percorso, rivisto, ridotto, studiato nei minimi dettagli, e in serata partirร eโ partita per Bangkok.
Intanto il sito web della Cnn รจ oggi inaccessibile in Cina, dopo che il governo cinese ha protestato formalmente con i dirigenti della rete televisiva americana per le affermazioni del commentatore Jack Cafferty.
Cafferty aveva sostenuto che "i cinesi sono gli stessi teppisti e disgraziati che erano 50 anni fa" perchรจ "ci avvelenano con i giocattoli al piombo e con il cibo per animali avariato", in un chiaro riferimento agli scandali nei quali sono stati coinvolti i cinesi negli ultimi dodici mesi. In quello che ha definito un "chiarimento", Cafferty ha in seguito precisato di essere riferito al governo, e non al popolo cinese.
Il blocco del sito della Cnn viene pochi giorni dopo che รจ stato nuovamente reso accessibile quello della rete televisiva britannica Bbc, boicottato per una decina dโ anni a causa, si ritiene, di un servizio che mostrava in luce negativa il figlio dellโ ex-leader Jiang Zemin.