OLIMPIADI: GOVERNO DIVISO SU ATLETI E CERIMONIA INAUGURALE

Il governo si divide sull’opportunità di chiedere agli atleti di boicottare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi e incassa un altolà dal Comitato olimpico Internazionale. «Deploriamo ogni invito rivolto agli atleti affinchè non prendano parte all’inaugurazione dei Giochi olimpici»: il Cio ha infatti risposto così, attraverso la sua portavoce, Emmanuelle Moreau, all’invito rivolto agli atleti azzurri a non partecipare alla sfilata di apertura.

Il primo a intervenire era stato Gasparri. «Gli atleti che partecipano alle Olimpiadi compiano gesti di dissenso per esprimere sostegno «alle popolazioni che vedono soffocata la propria libertà».». Insiste sulla sua linea il presidente dei senatori del Pdl. «Il gesto dell’atleta tedesca Imke Duplitzer, che ha annunciato di non prendere parte alla cerimonia inaugurale dei giochi per protesta contro il mancato rispetto dei diritti umani in Cina, sia da stimolo per tutti gli atleti, compresi quelli italiani», è il suo auspicio. «Si tratta – aggiunge – di un gesto simbolico, che dovrebbe invitare tutti a riflettere su quei principi fondamentali, pace, libertà e democrazia, che non possono essere messi in secondo piano. Anche con queste manifestazioni di dissenso, come già avvenuto in passato, si può esprimere sostegno e solidarietà alle popolazioni che vedono soffocata la propria libertà».

Giorgio Meloni: "Serve un gesto, anche disertare la cerimonia d’apertura"
«Dagli atleti azzurri serve un gesto forte ed in questo senso anche disertare l’inaugurazione sarebbe un segnale importante da dare, visto che il problema dei diritti in Cina sembra ormai caduto nel dimenticatoio». Cosi Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, conferma e rilancia l’appello del suo collega di partito, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che ha chiesto agli atleti di schierarsi in difesa dei diritti umani.

Bonelli: "Gasparri faccia disertare il suo governo"
«La posizione di Gasparri è quanto mai singolare, visto che invita gli atleti italiani a disertare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi a cui, invece, sarà presente il governo, espressione della sua maggioranza. Piuttosto l’invito dovrebbe essere rivolto al governo Berlusconi». Angelo Bonelli auspica invece che «durante i giochi il dissenso possa esser espresso in modo libero e che gli atleti italiani, come avvenne in occasione delle Olimpiadi di Città del Messico nel ’68, possano in modo autonomo fare atti forti e visibili contro la violazione dei diritti umani». «La battaglia che il governo italiano dovrebbe fare, ma che fino ad ora non ha fatto – conclude l’esponente Verde – è quella di subordinare gli accordi commerciali con la Cina al rispetto dei diritti umani. Ma, come si dice, pecunia non olet…».

Fini: gli atleti non hanno bisogno di appelli
«Certamente appoggio, a pari del mondo civile, l’appello alla Cina per una politica che sia garante dei diritti umani, ma considero le Olimpiadi una festa di fratellanza tra i popoli. L’esperienza dimostra che ogni volta che si è dato corso a boicottaggi non si è raggiunto l’obiettivo». Queste le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini in riferimento all’appello lanciato dal ministro Meloni e dal presidente dei senatori del Pdl Gasparri. «I nostri atleti non hanno bisogno di inviti particolari – continua Fini – sanno quale è il valore morale ed eventualmente sapranno esprimere il loro pensiero nelle modalità che riterranno più opportune».

Frattini: i Giochi non devono essere politicizzati
«I Giochi Olimpici sono una grande festa dello sport che nessuno può, nè vuole politicizzare. Quello dei diritti umani è un grande tema che va affrontato ogni giorno e non solo nelle settimane delle Olimpiadi» ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in merito alle polemiche sulla partecipazione degli atleti alla cerimonia di apertura di Pechino 2008. «Lo sport va rispettato – ha sottolineato Frattini -, spetta al Coni dire a cosa si devono attenere i nostri atleti».

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