OMICIDIO MEREDITH: FAMIGLIA CHIEDE RISARCIMENTO DI 25 MLN DI EURO

Gli echi della requisitoria del Pm Giuliano Mignini non si sono ancora placati neanche oggi che, protagoniste della giornata, sono le parti civili. Nella ricostruzione della Procura l’omicidio di Meredith fu premedatato e avrebbe dovuto essere addirittura un «rito» da celebrare in occasione della notte di Halloween. Un rito sessuale e sacrificale di per sè, che si potrebbe definire «casalingo», senza uno sfondo vero riconducibile all’esoterismo né tantomeno al satanismo.

Per il Pm Mignini il rito, nelle intenzioni degli ’organizzatorì sarebbe dovuto avvenire 24 ore prima di quando fu effettivamente compiuto l’omicidio. Ma, complice una cena nella casa degli orrori, organizzata dalle ragazze italiane coinquiline di Meredith e Amanda, sarebbe slittato al giorno dopo.

La Nazionale edizione Umbria riporta anche alcuni passaggi virgolettati della requisitoria a porte chiuse del Pm Mignini. «Amanda e Raffaele hanno cercato di incontrare Meredith la notte di Halloween e ciò spiega la loro posizione in osservazione della casa di via della Pergola sulle scalette prospicienti l’abitazione descritta da un testimone». I presunti assassini per onorare il rito fai-da-te avrebbero ’ripiegatò sulla sera del primo novembre quando, «per poche ore sarebbe stata ancora la notte di Ognissanti».

La famiglia della ragazzi inglese, intanto ha chiesto un risarcimento danni complessivo di 25 milioni di euro. Forse i familiari della Kercher saranno in aula per la lettura delle decisioni del Gup Paolo Micheli. Si è associato alla richiesta di rinvio a giudizio della Knox per il reato di calunnia l’avvocato Carlo Pacelli, che rappresenta come parte civile Patrick Lumumba. Quest’ultimo, riferendosi alla giovane americana ha detto: «Chi sbaglia deve pagare».

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