Padre Patrick Desbois ha 53 anni, รจ un prete francese che ha consacrato la sua vita ad una missione: riportare alla luce le atrocitร commesse dalle squadre della morte naziste, le sanguinarie “Einsatzgruppen”, colpevoli di aver massacrato almeno un milione e mezzo di ebrei e zingari nei remoti villaggi dell’ex Unione sovietica tra il 1941 e il 1944.
E dato che il suo lavoro consiste nel ricucire la memoria e I ricordi dei testimoni, padre Desbois non ha molto tempo per portare a termine la sua impresa. Secondo i suoi calcoli, ha a disposizione ancora sei o sette anni. Le sue fonti rischiano di morire, data l’etร avanzata.
ยซLa mia รจ una lotta contro il tempo. Abbiamo pochi anni, prima che tutti i sopravvissuti muoiano. Molti sono anziani, altri sono in pessime condizioni di salute. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per trovare tutti i reduciยป.
Nell’ultimo decennio, padre Desbois e il suo team della Yahad-in-Unum, un’organizzazione francese che si occupa dei rapporti tra ebrei e cristiani, hanno raccolto piรน di mille testimonianze dei sopravvissuti allo sterminio di massa nazista sul fronte orientale. L’attivitร di investigazione storica di Desbois ha portato a ritrovare il sito di Bodganivka, in Ucraina, dove erano sepolti i resti di 42.000 ebrei. Le sue ricerche costringono a rivedere il numero delle vittime dell’Olocausto: ben 500.000 morti in piรน.
La sua crociata, ispirata dal ricordo del nonno deportato in un campo tedesco in Ucraina durante la Seconda guerra mondiale, รจ iniziata nove anni fa e ha permesso di far riemergere dal dimenticatoio uno degli episodi piรน controversi degli anni del conflitto: quello del mattatoio realizzato dai nazisti nell’ex Unione sovietica.
La ragione di questo lavoro รจ semplice: restituire dignitร ai morti dimenticati, uccisi selvaggiamente dai nazisti. Ma c’รจ anche un altro motivo: recuperare la memoria รจ un metodo per prevenire un nuovo olocausto. ยซNon possiamo permettere che l’Europa dimentichi i suoi morti o che lasci abbandonate migliaia di tombe senza nome. Quello che facciamo – ha proseguito padre Desbois – per la Cambogia o per il Darfur, dobbiamo farlo anche per i morti del nostro continente. E siamo giร in ritardo di 60 anniยป.
L’Ucraina รจ il secondo paese, dopo la Polonia, per numero di stragi naziste. Altre 500.000 persone sono state uccise in Bielorussia, mentre รจ ancora difficile stimare con precisione il numero di ebrei sterminati in Russia.
Ciรฒ che rende ancor piรน sconvolgente il massacro nell’Est Europa รจ il fatto che non venne condotto attraverso i campi di concentramento. Ma grazie a piccole unitร mobili con armamento leggero. Il principio d’azione era semplice: un proiettile, un ebreo. Queste squadre della morte, che hanno anticipato la polizia di Heinrich Himmler predisposta per la “Soluzione finale”, erano composte di soldati tedeschi ma anche da civili. L’unico ordine era quello di uccidere ogni nemico del Terzo Reich: ebrei, zingari, comunisti, disabili, omosessuali.
Il modus operandi era elementare: quando l’ufficiale di turno arrivava in un villaggio, si dirigeva dalle autoritร locali e poneva la stessa domanda “Quanti ebrei ci sono?”. Gli ebrei, considerati minoranza etnica, erano registrati in un elenco speciale. Trovarli era semplice e cosรฌ venivano raccolti, giustiziati e gettati in una fossa comune.
ยซIl giorno stesso dell’esecuzione – racconta padre Desbois – le squadre della morte organizzavano un festino, intrattenendosi con le prostitute che si portavano dietroยป. In alcuni villaggi le donne ebree diventavano schiave del sesso, erano stuprate in continuazione. E se unaย rimanevano incinta veniva uccisa senza pietร .
La ricerca di padre Desbois รจ molto complicata perchรฉ, a differenza di quanto รจ accaduto in Germania e in Polonia dove i campi di concentramento e di sterminio sono testimonianza e simbolo delle atrocitร inflitte dai nazisti, in Europa dell’Est non v’รจ traccia visibile di ciรฒ che รจ successo.
Molti preferiscono non parlarne, altri non ricordano, altri ancora si vergognano a raccontare quello che hanno vissuto. E quelli che parlano lo fanno con sconforto perchรฉ si chiedono: “Chi potrebbe interessarsi a queste cose?”.
Molti deiย villaggi teatro delle atrocitร delle squadre della morte oggi versanoย in condizioni drammatiche. Mancano le strade, non c’รจ acqua corrente, le condizioni igieniche sono precarie. Si vive in condizioni di estrema povertร . E senza padre Patrick Desbois nessuno si sarebbe posto il problema di scavare nel passato per recuperare la memoria, per dare un nome ai morti e giustizia al ricordo.
*Scuola superiore Giornalismo Luiss