Senza pupi e marionette, ma il teatrino quest’anno si fa anche a Palazzo Chigi. Se anche di savoir faire si tratta, i politici nostrani si beccano una nota di demerito. Protervo e prepotente il dipietrista Pedica, suscettibile e nervosa, con l’attenuante però della provocazione, il ministro Gelmini. Sulla scena della sala stampa del Consiglio, mentre il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, seriosa e impettita, era intenta a illustrare il contenuto del pacchetto università (premi in denaro a quelle scientificamente virtuose), dalle file dell’italia dei Valori si è alzato Stefano Pedica.
Il parlamentare ha spezzato le parole del ministro: bruscamente ha fatto irruzione nel discorso e interrotto senza pietà la quiete della Gelmini. Nonostante la conferenza riguardasse l’università , Pedica ha tirato in ballo il mancato scioglimento del Comune di Fondi, in provincia di Latina, per infiltrazioni mafiose.
Dall’alto della sua ‘aria severa e gli occhialini da professoressa, il ministro si è scomposto, ha provato a fermare l’esponente dell’Idv senza alcun risultato positivo e come in un vero teatrino dopo che Pedica aveva irrotto e interrotto, Mariastella Gelmini ha lasciato la sala stampa. E per finire sulla scena tragicomica di Palazzo Chigi l’ultima riga sul copione della quasi rissa è occupata dalle reciproche accuse di arroganza.
