Una truffa da 350mila euro ai danni di banche e società finanziarie: chiedevano prestiti per conto di persone morte, anche da dieci anni e versavano il denaro sul loro conto corrente prima di immetterlo sul proprio.
È accaduto a Palermo, in base a quanto emerso dall’operazione denominata “Lazzaro“, condotta dagli uomini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza che ha condotto stamattina all’esecuzione di numerosi sequestri e di cinque ordinanze di custodia cautelare domiciliare per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno di intermediari finanziari.
La truffa, cominciata nel gennaio 2007 prevedeva anche la richiesta di erogazione di finanziamenti in favore di soggetti insolventi, ma presentati come affidabili grazie a false documentazioni. È sotto indagine anche il tipografo di cui si serviva la banda per la falsificazione dei documenti di identità .
Fra gli indagati, un mediatore creditizio palermitano, Anna Pensabene, sospesa dall’attività nel 2008 dopo un’ispezione antiriciclaggio delle Fiamme gialle un dipendente della Regione siciliana. A rendere possibili le indagini sono state ancora una volta le intercettazioni telefoniche e ambientali, attraverso cui è stato possibile delineare pienamente il ruolo di ciascun indagato.