Il tribunale del riesame per i minorenni di Palermo ha rimesso in liberta’à i tre diciassettenni coinvolti nella presunta violenza di gruppo ai danni di una ragazzina di 13 anni con un leggero handicap, avvenuta il 16 agosto scorso durante la festa del Crocifisso a Palazzo Adriano (Palermo).
Secondo il collegio presieduto da Flora Randazzo, non ci sono indizi sufficienti a carico di Domenico C., Giuseppe V. e Giuseppe S., fermati il 2 settembre scorso su ordine della Procura dei minori, assieme a un diciottenne, Carmelo V., la cui posizione è ancora al vaglio della magistratura ordinaria di Termini Imerese e che è rimasto in carcere.
Sono state le indagini difensive, svolte dall’avvocato Vincenzo Lo Re, a causare nel tribunale minorile una serie di dubbi: i tre diciassettenni hanno infatti tutti un alibi e a questo si aggiungono una serie di discrepanze nel racconto della vittima della violenza, riguardo soprattutto alla difficoltà di individuare il posto in cui la tredicenne sarebbe stata sottoposta agli abusi.
La vittima, infatti, ha parlato infatti del campo sportivo, ma da lì vennero sparati i fuochi di artificio per la festa e l’intera zona circostante era inaccessibile. A questo si aggiungono i dubbi espressi dalle ginecologhe del presidio medico di Corleone, che visitarono la ragazzina e che non trovarono segni compatibili con quanto raccontato dalla giovane:«Mi hanno tenuta per le braccia e per le mani, mi hanno fatto male tenendomi con la schiena per terra».
La vittima aveva parlato anche di un’amichetta romana che giocava con lei e che sarebbe riuscita a sfuggire al branco: la difesa ha individuato le uniche due famiglie romane che si trovavano in vacanza a Palazzo Adriano e i testimoni sentiti non hanno confermato questa versione. Le indagini dei carabinieri di Corleone dovranno così riprendere dall’inizio.
