Umberto Amorello non ce l’ha fatta, è morto a soli 10 anni all’Ospedale dei Bambini di Palermo senza aver ripreso conoscenza. E, sulla morte, molte cose sono ancora da chiarire.
Secondo i medici, a causarla, potrebbe essere stata una banale lite con un compagno di giochi, di poco più grande di lui, avvenuta il giorno prima del ricovero. Una lite finita, come succede a volte tra bambini, con una zuffa e trascurata, forse per la sua “n0rmalità”, da tutti.
La storia inizia martedì 11 agosto quando dopo la lite, Umberto inizia a non sentirsi bene: mal di gola e qualche linea di febbre che fanno pensare a una comune influenza. La pediatra consiglia il Bentelan, visto che il bambino soffre di asma, ma il piccolo non migliora. I genitori, allora, lo portano alla guardia medica di Bagheria (Palermo), dove risiede la famiglia.
Visita di routine e Umberto viene mandato a casa. Fino alla sera, quando Umberto comincia a stare peggio e viene di nuovo riportato dal medico. Là, improvvisamente, la situazione precipita: il piccolo perde conoscenza e viene chiamata un’ambulanza.
Anche in ospedale, però, la situazione non migliora: Umberto entra in coma e i medici, dopo aver ipotizzato anche un caso di influenza A, si accorgono che fegato e reni non funzionano. A quel punto la tragica scoperta: gli organi danneggiati presentano ecchimosi compatibili con le botte ricevute dal compagno di giochi.
Per Umberto, però, è troppo tardi. Adesso, per capire cosa effettivamente l’abbia ucciso, resta solo l’autopsia disposta dal magistrato Carlo Marzella.
