Papa Benedetto XVI è arrivato in Giordania, prima tappa del pellegrinaggio in Terra Santa. L’aereo con il Santo Padre è decollato dall’aeroporto di Fiumicino alle 9,50 ed è arrivato all’aeroporto internazionale Queen Alia 14.30 locali.
Dopo la cerimonia di benvenuto Papa Ratzinger visiterà il centro Regina Pacis per l’assistenza di disabili e poi vedrà la coppia reale nel Palazzo reale al-Husseinye. «La mia visita in Giordania – ha detto il Pontefice nel discorso rivolto al Re Abdullah II di Giordania – mi offre la gradita opportunità di esprimere il mio profondo rispetto per la comunità musulmana, e di rendere omaggio al ruolo di guida svolto da Sua Maestà il Re nel promuovere una migliore comprensione delle virtù proclamate dall’Islam».
Lunedì il Santo Padre si trasferirà in Israele e mercoledì trascorrerà la giornata a Betlemme, nella Cisgiordania palestinese. Proprio sulla questione Israele il Pontefice ha detto: «È importante che ebrei e cristiani abbiamo la stessa radice nella bibbia e gli stessi libri dell’Antico testamento, che sono libri di liberazione: naturalmente dove per duemila anni si è stati distinti, anzi separati, non c’è da meravigliarsi che ci siano malintesi; c’è un cosmo semantico diverso sicché le stesse parole significano cose diverse».
Ieri i Talebani avevano invitato il Papa ad impedire il proselitismo religioso in Afghanistan minacciando «gravi conseguenze» in caso contrario. Nel comunicato gli estremisti islamici esortavano i musulmani afghani a «resistere» ai tentativi di conversione, dopo le immagini trasmesse da Al Jazeera, in cui si vedevano soldati Usa con bibbie tradotte in lingua locale.