Per gli americani di Parigi, Brentano’s è un tempio della cultura, un luogo di ritrovo, un rifugio sicuro. La sola libreria americana di Parigi chiude ora i battenti dopo più di un secolo di storia: era stata aperta nel 1859. Da anni in crisi col suo affittuario, la potente banca francese Bnp, alla fine Brentano’s ha perso la battaglia decisiva. A nulla sono valse gli appelli degli intellettuali, le lettere dei politici, le mobilitazioni. Dove un tempo sorgeva una libreria, a breve si riunirà un club d’uncinetto.
La diaspora americana in Europa, specialmente quella degli artisti, ha sempre trovato in Parigi un luogo di elezione. Tanti sono gli artisti del Nuovo Mondo che hanno vissuto nella ville lumière, da Hemingway a Josephine Baker, da Burroughs a Scott Fitzgerald. Molti tra loro sono passati dalle porte della libreria, hanno camminato tra gli scaffali della boutique, hanno scorso i titoli, scelto un libro.
L’insegna dorata, vagamente pomposa, di Brentano’s non accoglierà più gli amanti e gli amateur di letteratura americana e inglese. Sì, perché il mito finisce, Brentano’s chiude. Il flâneur parigino o straniero, camminando per i composti marciapiedi di Rue de l’Opéra non troverà più al numero 37 la dorata insegna famigliare.
«Prima era una via americana, ora è una via giapponese» – commenta Chantal Bodez che ha ripreso la libreria dal padre negli anni 80. L’arteria stradale è oramai disseminata di boutique di prêt-à-porter e di prodotti di lusso detassati. Sono questi infatti, spiega la proprietaria, i soli esercizi commerciali capaci di soddisfare i “nuovi criteri di commerciabilità” domandati dagli affittuari.
E’ così il mito finisce, vittima del mercato dell’immobiliare, delle banche, delle mode. Forse questo è il postumo estratto di morte di una passata cultura di cui Parigi fu la capitale, e di cui Brentano’s rappresentava un glorioso, duraturo, ricordo.