Lotta fratricida a colpi di sondaggi in vista delle primarie che eleggeranno il segretario del Partito Democratico. Ieri il Riformista aveva pubblicato un rilevamento fatto da Ipr, secondo il quale il vantaggio di Bersani su Franceschini sarebbe maggiore di oltre 20 punti.
Dopo i mugugni e i malumori dei militanti vicini all’attuale segretario, in serata è arrivato puntuale in contro-sondaggio: in Liguria, il gradimento di Franceschini sarebbe al 39%, quello dell’ex ministro dello Sviluppo Economico al 23%. Ignazio Marino si fermerebbe al 4%. E il restante 38%?
Anomalie sondaggistiche a parte, colpiscono i continui botta e risposta tra le due fazioni. Ad esempio, Fassino prende le difese di Franceschini, prendendo a modello la vicenda della sfida interna ai democratici tra Hillary Clinton e Barack Obama: i sondaggi vedevano in testa la ex first lady, ma poi si sa come è andata a finire. Secca la replica del Riformista, che ha parlato di «vizi da Comintern» da parte di Fassino.
Secondo i militanti vicini a Bersani, i risultati del sondaggio del Riformista suggeriscono che «l’elettorato reclama la designazione di una guida saggia ed autorevole, che coniughi innovazione e concretezza». Vuol dire che Franceschini non garantisce queste qualità ? Qui si che si può parlare di “fratelli coltelli”.