«Una misura equa per entrambe le parti», così Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, definisce la norma cosiddetta ‘anti-precari’ inserita nella manovra finanziaria che ha scatenato un putiferio nel sindacato. «Quella che l’opposizione chiama anti-precari è, in realtà, una misura equa per entrambe le parti perché avere giustizia dopo decenni non agevola né il lavoratore né l’azienda ma comporta solamente un iniquo dispendio di spese» spiega Bocchino. E aggiunge: «Da stigmatizzare la strumentalizzazione di certo sindacato che col centrosinistra è propenso ad avvallare qualsiasi cosa, mentre col centrodestra al governo cede volentieri alla tentazione di far politica anziché a esercitare il proprio ruolo che dovrebbe essere quello di tutelare i lavoratori».
I CONTRARI – Di parere opposto Silvana Mura dell’Italia dei Valori: «Con la norma antiprecari il governo compie una scelta molto chiara, si schiera dalla parte dei forti che hanno commesso irregolarità, le aziende, e getta a mare i deboli che di queste ingiustizie sono stati vittime. Il balletto che ora inscena il governo addossando la paternità della norma all’iniziativa parlamentare è scandaloso». Per il Pd parla Pina Picierno: «La norma anti-precari è figlia della inaccettabile cultura reazionaria che anima il governo e la maggioranza. I giovani li vogliono flessibili, flessibili fino a spezzarne la schiena». Di «mascalzonata» parla Pino Sgobio del Pdci, secondo cui «il governo si conferma una dependance di Confindustria, che, infatti, non crede ai suoi occhi e si bea dell’ultimo regalo dell’esecutivo». In autunno, conclude, «sarà forte la mobilitazione a difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori». Anche dall’estrema destra arrivano forti critiche. «La decisione parlamentare sui precari è vergognosa – attacca Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra -. In questo paese dilaga l’ingiustizia sociale». Forza Nuova si dice «pronta alle barricate».
