Pensioni/ Per i lavoratori pubblici ritorna l’anzianità effettiva. Nella manovra d’estate il governo dice addio ai 40 anni di anzianità contributiva

Svecchiamento addio: per i dipendenti pubblici ritornano i 40 anni di anzianità e non di lavoro effettivo. Per andare in pensione basteranno  i 40 anni di contrinbuti. Le amministrazioni pubbliche potranno quindi procedere nel provvedimento dal 2009 a 2011 secondo le vecchie disposizioni per i contratti di lavoro. Il risultato della manovra d’estate del governo rappresenta, dunque, un passo indietro rispetto ai progetti di rottamazione del ministro Brunetta e il pensionamento riguarderà più persone. Se sono stati versati i contributi anche il periodo del servizio militare, gli anni di laurea riscattati e altri lavori svolti rientreranno nel conto.

Sono scomparsi i commi 2, 22 e 26 dell’articolo 17 dal testo della manovra pubblicata in Gazzetta ufficiale che reintroducevano l’anzianità contributiva. Sono esclusi dalle nuove norme i magistrati e i professori universitari, ma il mondo della scuola resta quello ufficialmente più interessato.

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