L’oligarca russo Roman Abramovich ha perso 13 miliardi di sterline (circa l’equivalente in euro) a causa della crisi finanziaria globale, ma non si è nemmeno sognato di disdire la costruzione del suo ultimo mega-yacht, l’Eclipse, 170 metri, il più grande del mondo, con due rampe per elicotteri, piscina, centro termale, sistema di difesa anti-missili e mini-sottomarino. Il tutto, a quanto riferisce il Daily Mail, per la modica somma di 300 milioni di sterline.
Costruito nei cantieri Blohm & Voss di Amburgo, sull’Eclipse, che sarà varato l’anno prossimo, la suite di Abramovich, 41 anni, è blindata e con gli oblò a prova di proiettili. Secondo esperti dell’industria cantieristica navale, il magnate ha voluto che l’Eclipse fosse costruito specificamente per surclassare quello che è attualmente lo yacht più grande mondo, lungo 160 metri, posseduto dal leader di Dubai, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum.
L’Eclipse, sebbene di gran lunga il più grande, è solo l’ultimo nato della flotta di yacht posseduta da Abramovich, che include il Pelorus (115 metri), l’Ecstasea (86 metri) e il Sussurro (49 metri). Che se ne fa di quattro yacht? E’ presto detto: sul Pelorus, che può alloggiare 22 persone e 40 tra camerieri e cameriere, intrattiene gli ospiti; l’Ecstasea lo usa per le crociere e il Sussurro per brevi tragitti o per prestarlo agli amici.
Figlio di poveri genitori ebrei, Abramovich cominciò la sua carriera vendendo anatroccoli di plastica per bambini, fino a poi diventare l’uomo più ricco della Russia e l’undicesimo nella classifica mondiale di Forbe’s, con interessi che spaziano dal petrolio agli allevamenti di maiali.
Ha cominciato a costruire la sua fortuna dall’inizio dell’era di Vladimir Putin, e i suoi critici lo accusano di essersi arricchito utilizzando i suoi legami col governo per rilevare aziende precedentemente di proprietà statale e investendo i profitti per uso personale. Abramovich è tra l’altro proprietario della squadra di calcio inglese Chelsea Football Club.