“Le gabbie salariali sono un errore, servirebbero solo a penalizzare ulteriormente il Sud”. Lo afferma il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini, in merito alla differenziazione salariale in base al territorio
rilanciata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Per il numero uno dell’Ugl “la differenziazione salariale vanificherebbe l’obiettivo, inseguito per tanto tempo, e raggiunto con grande fatica con la riforma contrattuale, di premiare i livelli di produttività, riforma che il governo dovrebbe sostenere anche con politiche fiscali di incentivo”.
“Il Mezzogiorno – aggiunge Polverini – è un problema importante e urgente non da oggi, coinvolge tutto il Paese e va affrontato con serietà. Il Governo si confronti con le Regioni e il sindacato per definire un piano di interventi che agisca sulle infrastrutture, sull’energia e la tecnologia per aiutare i territori del Meridione a colmare gap antichi”.
Il segretario Ugl espone l’affascinante teoria che “crescere un figlio nel Mezzogiorno costa molto di più che al Nord, così come mantenere un’automobile o sostenere i costi delle utenze domestiche”. Non bisogna,
dunque, “commettere l’errore di ghettizzare il Mezzogiorno”, mentre è necessario “avere il coraggio di tornare a investire, fuori da logiche clientelari assistenziali, ripristinando la legalità come infrastruttura primaria, aiutando le imprese a restare nelle Regioni del Sud”.
