PER SCIENZIATI USA LE NOZZE TRA CUGINI SONO OK

Evviva gli sposi, anche se sono cugini e auguri di figli maschi, che hanno le stesse probabilità di nascere sani e belli come da una qualsiasi coppia di genitori non consanguinei.

Lo affermano due genetisti americani, Hamish Spencer e Diane Paul, in un articolo pubblicato su Plos Biology, giornale scientifico on line. Il nuovo studio conferma, aggiungendo nuovi elementi alla luce dei recenti studi, un rapporto datato 2002 della US National Society of Genetic Counselor, e base di partenza per la ricerca di Spencer e Paul, che in parte sgombrava il campo dagli equivoci e dalle credenze popolari sui rischi genetici (come la spina bifida, una malformazione dell’ultima parte del midollo spinale, o la fibrosi cistica) per la prole nata da un rapporto tra cugini: «Il pericolo di difetti congeniti per bambini nati da cugini primi è in media dell’1,7-2% più alto rispetto alla popolazione generale, mentre il rischio di morte infantile è più elevato del 4,4%».

Con la duplice benedizione scientifica, i cugini di tutto il mondo sono ora ufficialmente liberi di amarsi e procreare senza eccessivi patemi d’animo. Non che il genere umano aspettasse il benestare degli scienziati per farlo, tutt’altro. In Europa, Italia compresa, il matrimonio tra cugini primi è permesso dalla legge civile (per il diritto canonico esiste invece il divieto, dispensabile da un vescovo), anche se, nel febbraio di quest’anno, il ministro inglese all’Ambiente Phil Woolas ha stigmatizzato pubblicamente l’usanza (matrimoni tra cugini) della comunità pakistana: «Se si fa un bambino con il proprio cugino è alta la probabilità che ci sia un problema genetico». Parole smentite dalla scienza e alle quali i pakistani non hanno mai dato ascolto perché in Asia, come in Africa e pure tra gli zingari, le nozze tra cugini, oltre che una tradizione, sono incoraggiate. Sempre in Pakistan, un anno fa, fece clamore un matrimonio tra cugini, ma solo perché i due erano transessuali. Solo le leggi di alcuni stati Usa vietano questo genere di unione. Divieti contro natura e contro la storia perché l’amore tra cugini risale agli albori della specie umana.

Senza andare troppo indietro nel tempo, il teorico dell’evoluzionismo Charles Darwin sposò Emma Wedgwood, sua prima cugina. Lo stesso fece Albert Einstein che portò all’altare la cuginetta Elsa Lowenthal. Tradizione in uso anche tra i reali d’Europa: Sissi e Francesco Giuseppe, imperatori d’Austria, sposi nel 1854, erano cugini. Stessa parentela tra Umberto e Margherita di Savoia, re e regina d’Italia, dalla cui unione nacque Vittorio Emanuele III. Anche gli artisti subiscono il fascino consanguineo. Per esempio, lo scrittore Edgar Allan Poe sposò la cugina Virginia Clemm, così come il compositore Igor Stravinsky che impalmò Katerina Nossenko, naturalmente sua cugina.

Per il suo primo matrimonio (oggi annullato) l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani scelse una cugina, però di secondo grado, anche lei di chiare origini italiane, Regina Peruggi, e nessuno ebbe da dire. Ben diversa la storia di Jerry Lee Lewis, uno dei padri del rock’n’roll. Nel 1957, al culmine della fama il musicista sposò, in terze nozze, Myra Gale Brown, figlia di un cugino di primo grado. Peccato che all’epoca la ragazza avesse solo 13 anni. Uno scandalo enorme che distrusse la carriera di Lewis. La vicenda è stata raccontata dalla stessa Brown in un libro autobiografico dal quale è stato tratto un film di grande successo, Great Balls of Fire! con Wynona Rider nel ruolo della giovanissima sposa di Jerry Lee Lewis.

Anche il cinema italiano ha dato il suo contributo all’amore tra consanguinei. La pellicola è del 1974, s’intitola La cugina, interpreti principali Massimo Ranieri e Stefania Casini, musiche di Ennio Morricone. Una delle pietre miliari della commedia sexy anni Settanta.

 

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