Con la sua ultima previsione Robert Precther, si avvia a diventare l’economista più amato dai consumatori di tutto il mondo. Secondo l’analista economico americano, infatti, nei prossimi mesi il costo del petrolio dovrebbe scendere vertiginosamente arrivando a costare tra i 4 e i 10 dollari al barile.
Una previsione resa interessante dal fatto che, Precther, storicamente, difficilmente sbaglia. Fu lui, nel 1987 a prevedere con qualche mese di anticipo il crollo di Wall Street che ebbe un tondo del 23%.
Qualche mese fa, poi, giusto prima dell’esplosione dei mutui subprime, l’economista consigliò ai suoi clienti di scommettere al ribasso. Una serie di valutazioni, le sue, che gli sono valse il titolo di “guru del decennio” attribuitagli dalla tv Financial News Network (oggi Cnbc).
Questa volta, però, il pronostico di Prechter è decisamente più azzardato e in controtendenza rispetto alle idee degli altri analisti. Per l’istituto britannico Chatam House, per esempio, nei prossimi anni, superata la crisi finanziaria, il costo del greggio riprenderà a galoppare, arrivando fino ai 200 dollari al barile, frantumando così, il precedente record di 147.
Prechter, però, è sicuro del fatto suo e delle le stime della sua società, la Elliot Wave International, che si basano sull’analisi tecnica e sulla teoria delle onde di Elliot secondo cui i mercati, nel lungo periodo, seguono un andamento ciclico.
Nello specifico, l’economista americano autore della teoria osservò che i mercati, nel lungo periodo, subiscono otto grandi oscillazioni (cinque al rialzo e tre al ribasso). E questi cicli si ripetono con regolarità.
E adesso, se il modello è esatto, dovrebbe essere il turno di una forte ondata al ribasso. I consumatori incrociano le dita.
