Non si ferma la corsa dei prezzi del petrolio. Il greggio ha fatto segnare nella notte un nuovo record storico. A favorire l’ennesima impennata delle quotazioni sono state le difficoltà di approvvigionamento abbinate all’indebolimento del dollaro sul fronte valutario.
Dopo il rialzo alla vigilia a Londra e New York, il Light Crude con consegna a maggio è arrivato a superare la soglia dei 112 dollari per barile: sui mercati asiatici è aumentato di 64 centesimi fino a toccare quota 112,48 il barile. Primato anche per il Brent del Mare del Nord, che è arrivato a un picco di 110,45 dollari al barile.
Tra le principali cause della crescita dei prezzi del petrolio c’è la debolezza della valuta statunitense. Il biglietto verde è penalizzato dall’attesa di ulteriori informazioni sui risultati del settore bancario: i dati potrebbero rivelare altre difficoltà causate dalla crisi dei mutui subprime. Nella notte l’euro è stato scambiato con 1,5833 dollari.