Ha perso dieci milioni di dollari per una mossa avventata di un trader. E ora, la Pvm Oil Futures, la maggiore società di brokeraggio al mondo, ha sospeso dal proprio incarico Steve Perkins, autore delle “attività non autorizzate”. L’episodio è avvenuto martedì, quando il prezzo del petrolio era salito di 2 dollari nel giro di un’ora, toccando i 73,50 dollari al barile prima di scendere rapidamente. Si è trattato dell’aumento più cospicuo del prezzo del petrolio negli ultimi otto mesi. In quel lasso temporale erano stati scambiati 16 milioni di barili, cioè un numero trentadue volte superiore al numero standard di scambi.
La Pvm, che ha sede a Londra ha avviato un’indagine interna e ha avvertito sia la Financial Services Authority che l’InterContinental Exchange, che gestisce gran parte delle transazioni sul petrolio in Europa.