Nelsinho Piquet ha confessato di aver deliberatamente provocato l’incidente durante lo scorso Gran Premio di Singapore per paura che il suo contratto non fosse rinnovato da Briatore e dalle Renault.
«Ero in uno stato d’animo molto vulnerabile. Stavamo trattando il rinnovo del contratto nei giorni in cui si correva. Esprimo questa dichiarazione volontaria, affinchè la Fia possa esercitare le sue funzioni di supervisione e regolazione. Sono cosciente che è un dovere per tutti coloro che partecipano ad un campionato della Formula 1 di assicurare la legittimità e la giustizia di una gara. E sono anche cosciente delle serie conseguenze a cui potrei andare incontro qualora dichiarassi il falso».
Negli altri passi del documento riportati da Uol Deporte, Piquet jr. spiega di essersi riunito con il team manager della Renault Flavio Briatore: «La proposta di provocare un incidente deliberatamente mi è stata fatta poco prima della gara, quando sono stato avvicinato da Briatore e Symonds. Quest’ultimo, alla presenza di Briatore, mi ha chiesto se ero disposto a sacrificare la mia gara per la scuderia, costringendo la Safety Car ad entrare in pista. Nel corso di quel colloquio io mi trovavo in uno stato mentale ed emotivo molto fragile, ciò era dovuto all’intenso stress per il fatto che Briatore si rifiutò di farmi sapere se il mio contratto sarebbe stato o no rinnovato nella successiva stagione».
Piquet sottolinea il motivo per cui ha accettato di provocare l’incidente, affermando: «Quando me lo hanno chiesto, ho pensato che ciò mi avrebbe aiutato nell’ambito del rinnovo del contratto. Dopo il colloquio Symonds mi ha chiamato in un angolo e mi ha mostrato una mappa, appunto la curva esatta dove io avrei dovuto uscire di pista. E mi ha anche indicato il giro in cui avrei dovuto farlo, affinchè il mio compagno di squadra Fernando Alonso potesse rifornissi ai box, dopo l’entrata della Safety Car, cosa che ha fatto al 12/o giro».
Piquet, infine, assicura che durante la gara «ho chiamato varie volte per radio quanti erano i box per avere la conferma di quando dovevo provocare l’incidente, chiamate che io normalmente non faccio» e che, dopo la gara, «ho fatto sapere a Felipe Vargas, amico e consigliere della mia famiglia, quanto era accaduto e lui, un po’ di tempo dopo, l’ha raccontato a mio padre. Mi ricordo anche che a fine Gran Premio Briatore mi ha ringraziato»