L’hanno vista, riconosciuta e sequestrata: è la “tartaruga azzannatrice”, nota fra gli addetti col nome di Chelydra serpentina, un esemplare nordamericano trovato sulle rive del Po nei pressi di Canaro, in provincia di Rovigo. È stata recuperata dagli agenti del servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato di Verona sabato pomeriggio. Ora la tartaruga azzannatrice è in attesa di essere trasportata in una struttura autorizzata dal Ministero dell’Ambiente, situata in centro Italia.
La sua pericolosità è dovuta principalmente alle malattie rare che potrebbe trasmettere, ma anche al fatto che, secondo gli esperti, potrebbe staccare una mano con un morso, quando raggiunge dimensioni di una certa importanza (10 kg in questo caso).
Il territorio originario della tartaruga azzannatrice è quello del Nordamerica, in un’area di diffusione compresa tra Canada ed Ecuador e dalle coste atlantiche fino alle Montagne rocciose. Predilige acque stagnanti o a corso lento con fondo melmoso e ricche di vegetazione. È possibile trovarla anche in laghi, paludi e fiumi. Perfino nel Po. Molti sono attratti da questo animale che poi abbandonano sia per le difficoltà di gestione, sia perché in Italia, una legge in vigore dal 1996, ne vieta la vendita e il possesso.