«Basta!» È il «grido» che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto suo, nel giorno della Festa dei lavoratori, per dire che la catena di morti sul lavoro va spezzata. Prendendo la parola alla cerimonia in ricordo delle vittime sul lavoro al palazzo dell’Inail, Napolitano ha ricordato le ultime tragedie e ha avvertito che «non si può continuare così: non ci si può rassegnare come ad una inevitabile fatalità».
Il capo dello Stato ha quindi lanciato una forte esortazione: «Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, impegnarci concretamente e a fondo». Per arginare il tragico fenomeno delle morti sul lavoro «le leggi e i regolamenti non bastano ma sono strumenti indispensabili», ha ricordato Napolitano, rilanciando l’invito a tutte le forze politiche e sociali a fare la propria parte per scongiurare questo fenomeno. «Occorre andare avanti, pur attraverso le revisioni, i miglioramenti, gli affinamenti che si riterranno necessari: tenendo conto delle esperienze normative compiutesi – ha detto il presidente – partendo da una loro obiettiva valutazione tenendo fermo l’obiettivo irrinunciabile dell’abbattimento degli incidenti sul lavoro».
