Prostituzione: prosciolto provider a luci rosse

Non è responsabile di concorso nel reato di sfruttamento della prostituzione il provider che offre servizi di manutenzione, nome e indirizzo dei siti a luci rosse. Lo ha affermato il gup di Roma Alfredo Ruocco che, respingendo la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero, ha prosciolto il legale rappresentante di un provider “perchè il fatto non sussiste”.

Secondo la tesi sostenuta dal penalista e accolta dal giudice, il provider non può essere considerato concorrente nel reato a meno che non si provi che abbia ricevuto un vantaggio economico diretto dalle attività pubblicizzate attraverso il sito incriminato.

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