Cortei e volantini contro Ahmadinejad. Giovani, donne e bambini ebrei – circa 200 – hanno sfilato sempre oggi nel centro di Roma, diretti al palazzo della Fao, attorno al quale le forze dell’ordine hanno istituito una zona rossa accessibile soltanto alle delegazioni del vertice, per protestare contro il presidente dell’Iran e le sue ripetute dichiarazioni contro l’esistenza dello stato di Israele. I manifestanti – che sventolavano bandiere dello Stato di Israele e scandivano il grido «Israel Israel» – sono partiti dal Portico d’Ottavia, nel cuore del ghetto, e passando per piazza della Bocca della Verità e via dei Cerchi, con l’intenzione di arrivare in piazza di Porta Capena. La manifestazione è stata organizzata a sorpresa e, a quanto si è appreso, in maniera spontanea. Il corteo è stato poi fermato all’altezza di piazzale Ugo La Malfa, a ridosso della zona rossa che delimita il palazzo della Fao.
Stamani venticinquemila volantini con l’immagine del presidente della Repubblica islamica d’Iran, sbarrata dal segno di divieto e accompagnati da scritte del tipo:«Non posso entrare» o «Non ti vogliamo» sono stati lanciati in aria dal primo livello degli archi dell’anfiteatro Flavio da un gruppo di giovani ebrei romani che hanno protestato così contro la presenza del presidente iraniano nella Capitale in occasione del vertice Fao. La contestazione si è svolta pacificamente davanti al Colosseo. «Uno stop al presidente, una protesta – ha affermato uno dei giovani ebrei che ha partecipato all’iniziativa – senza frasi offensive che vuole mobilitare l’opinione pubblica contro la presenza di Ahmadinejad a Roma».
«Ahmadinejad terrorista, assassino del popolo iraniano. Ahmadinejad vattene fuori dall’Italia». Con questo slogan urlato in Piazza di Spagna, anche alcuni sostenitori del Cnri (Consiglio nazionale della resistenza iraniana) hanno manifestato contro il presidente dell’Iran.