Si chiama «Ritorno al futuro», il progetto della Regione Puglia mirato a limitare la cosiddetta fuga di cervelli, un trend da bloccare per evitare il rischio di rallentamento della crescita produttiva, economica e sociale del territorio.
Quaranta milioni di euro stanziati dall’ente regionale per offrire un’opportunità, in Italia o all’estero, ai giovani laureati pugliesi che vogliano arricchire le proprie conoscenze, migliorare il proprio bagaglio culturale e accrescere la propria professionalità attraverso master di qualità.
«Il progetto – ha spiegato alla Gazzetta del Mezzogiorno l’assessore alle deleghe al Lavoro e alla Formazione professionale Michele Losappio – utilizza i fondi strutturali europei (Fse) che vengono affidati al settore della formazione professionale. Una parte di questi soldi, anziché essere indirizzata ai tradizionali enti storici viene destinata a specifiche borse di studio».
In cambio del finanziamento viene chiesto ai giovani laureati di onorare un patto attraverso il cosiddetto Contratto etico giovanile, che vincola i ragazzi a ritornare in Puglia e a mettere a disposizione della propria terra le competenze acquisite nelle migliori università del mondo.
Al momento sono in 1.700 ad aver usufruito di una borsa di studio in discipline umanistiche, economico-giuridiche e scientifiche, per un esborso di poco superiore a 22 milioni di euro.