Chissà cosa avrebbe pensato l’allora presidente americano Ronald Reagan se avesse saputo che tra i ”turisti” russi che gli facevano domande sulla Piazza Rossa c’era anche, sotto mentite spoglie, il giovane Vladimir Putin, attuale primo ministro e leader supremo russo. Ma a quel tempo Putin era un ufficiale del Kgb, l’onnipresente e onnipotente servizio di spionaggio interno e esterno sovietico. A ben guardare la foto, pubblicata dal Corriere.it, la somiglianza tra il giovane vicino a Reagan e Putin non è così lampante. Però è anche vero che sono passati trent’anni e in tanto tempo si può cambiare anche molto.
Reagan era a Mosca nella primavera del 1988 per incontrare il premier comunista Mikhail Gorbaciov, e durante la visita aveva voluto fare un bagno di folla nella grande piazza. Secondo la rivista Foreign Policy ed altre testate internazionali, il giovane biondo, con tanto di macchina fotografica al collo, fu tra quelli che fecero a Reagan domande sullo stato dei diritti umani negli Stati Uniti.
L’evento fu immortalato da uno scatto di Pete Souza, attuale fotografo ufficiale di Barack Obama e al tempo reporter al seguito del presidente Reagan.
L’immagine mostra in primo piano Reagan che stringe la mano a un bambino russo. Alle sue spalle si scorge l’agente sotto copertura Putin. In quel periodo, capitava spesso durante le visite dei capi di stato stranieri, soprattutto di quei paesi che non erano nell’orbita comunista, che gli agenti del Kgb si fingessero passanti o turisti, ponendo domande ai leader internazionali allo scopo di imbarazzarli con domande scomode.
Era anche un modo per impressionare i politici stranieri e dimostrare quanto fosse “aperta” e civile la patria del socialismo reale.
Il fotografo Souza intervistato da National Public Radio ha dichiarato che rimase stupito dalle domande formulate dai turisti e chiese a un agente del servizio segreto americano che era nei paraggi: «È incredibile che i turisti in Unione Sovietica facciano domande così difficili al Presidente». L’ agente tagliò corto: «Non sono turisti, sono tutti parenti di spie russe».
A poche ore dalla diffusione della foto, puntuale è arrivata la smentita da Mosca attraverso Andrey Piontkovsky, analista politico e biografo dell’attuale primo ministro russo. Lo scrittore ha affermato che quel “turista” biondo non può essere Vladimir Putin: «Al tempo Putin era un maggiore di stanza a Dresda», ha dichiarato Piontkovsky. «Non aveva certo un ruolo così centrale nel servizio segreto da poter essere spedito a Mosca».