LA REPLICA DELLA CASA BIANCA – La Casa Bianca ha respinto l’accusa di Putin, giudicandola «irrazionale». «L’insinuazione secondo cui gli Stati Uniti abbiano orchestrato il conflitto in Georgia nell’interesse di un candidato alle prossime elezioni non è razionale» ha riferito la portavoce della Casa Bianca, Dana Perino. Nell’intervista alla rete americana, Putin ha anche espresso il suo disappunto perché l’amministrazione Usa non avrebbe «fatto molto per fermare il conflitto in Georgia, sin dall’inizio». Il premier russo ha detto di aver seguito l’evoluzione della crisi anche da Pechino, dove si trovava per la cerimonia olimpica. In quell’occasione Putin ha parlato con il presidente George W. Bush, che gli avrebbe assicurato di «non volere la guerra».
LANCIO DI UN MISSILE ANTI-SCUDO – La Russia ha
Un missile intercontinentali Topol sfila sulla Piazza Rossa a Mosca (Afp)
effettuato il lancio di un missile balistico intercontinentale. Si è trattato di test per provare a perforare la difesa antimissile Usa, che in futuro dovrebbe distribuirsi in Europa Orientale. Lo ha comunicato il Ministero della Difesa russo. La conferma è arrivata anche dal portavoce delle forze strategiche Aleksandr Vovk, citato dall’agenzia Ria-Novosti. Il missile Topol è stato lanciato alle 14:36 ora di Mosca (le 12:36 italiane) dal cosmodromo di Plessetsk , nel nordovest della Russia.
UE: SANZIONI ALLA RUSSIA – L’Unione europea valuterà la possibilità di sanzionare la Russia. Lo ha annunciato il ministro degli esteri francese, Bernard Kouchner, in vista del vertice europeo di lunedì primo settembre a Bruxelles, dove i Ventisette discuteranno della crisi in Georgia. Secca e ironica la risposta della Russia, attraverso le parole del Ministro degli esteri Sergei Lavrov, che commentato: «A mio parere, questa è la dimostrazione che il tesoruccio di alcune capitali occidentali non ha soddisfatto le aspettative». E del collega francese Bernard Kouchner dice «parla molto». Mercoledì sia Nato che i ministri degli Esteri del G7 avevno condannato la scelta di riconoscere l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud. L’Alleanza atlantica aveva invitato la Russia «a cancellare la sua decisione».
COLLOQUIO SARKOZY-MEDVEDEV – Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell’Ue, ha avuto un colloquio telefonico di oltre un’ora con l’omologo russo Dmitry Medvedev. In un comunicato rilasciato dal Cremlino si legge che «(Medvedev e Sarkozy) hanno discusso anche su ulteriori accordi, che potrebbero in futuro assicurare la sicurezza nelle aree di confine dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia». Il presidente russo ha detto a Sarkozy che le truppe georgiane devono ritornare alle loro caserme, secondo quanto contenuto nell’accordo di tregua. Medvedev ha anche dato la sua disponibilità a incontrare Sarkozy.
ELISEO: «ALLENTARE LE TENSIONI» – Nella telefonata con Medvedev, il presidente francese «ha sottolineato il bisogno urgente di allentare la tensione e applicare tutti i sei punti di cui si compone il piano di pace del cessate il fuoco». In primo piano anche le misure di sicurezza addizionali e la questione dei profughi. Sarkozy ha anche avuto un lungo colloquio con il presidente georgiano. «sono state discusse in modo approfondito».
LA GEORGIA: «ADESIONE IMMEDIATA ALLA NATO» – La Georgia chiede con urgenza di essere ammessa alla Nato. «Quello di cui abbiamo immediatamente bisogno è l’adesione, non il Piano d’azione per l’adesione nell’Alleanza Atlantica e neanche un periodo di transizione» ha detto ha detto il presidente georgiano Mikhail Saakashvili alla televisione nazionale lituana, la cui preoccupazione è che la Russia voglia «il ritorno dell’Unione sovietica». Saakashvili esorta la Nato a non essere «debole come ha fatto a Bucarest (quando non garantì il piano Map di transizione alla Georgia, ndr), la minaccia a tutti i paesi, compresi quelli della Nato, resterà in piedi. Ora è toccato alla Georgia, poi toccherà ad altri» ha detto il capo di Stato.
LA RUSSIA CERCA SOSTEGNO A EST- La Russia cerca sostegno verso l’Oriente e ha ottenuto un primo successo. Il gruppo di Shanghai (Sco), che raggruppa Mosca, la Cina e le repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale, ha appoggiato «il ruolo attivo della Russia nel contribuire alla causa della pace e della cooperazione» in Ossezia del sud. Ma lo Sco richiama la Russia «alla fedeltà al principio della stima delle tradizioni storiche e culturali di ogni paese». È quanto si legge nel documento finale del vertice tenuto oggi in Tagikistan.