di Stefano
La chiesa cattolica ha il sacrosanto diritto di intervenire sui temi etici, anche se spesso non mi trova d’accordo. Prendiamo tutti atto delle dichiarazioni sul caso Englaro (non parliamo però di eutanasia, per carità) e sulle raccomandazioni ad Obama circa l’utilizzo delle cellule staminali. Non dimentichiamo le prese di posizione sul preservativo, le coppie di fatto ed omosessuali, l’aborto, il divorzio e via dicendo. Quello che mi lascia perplesso sono invece i grandi silenzi del Vaticano. Poco o nulla sulla corruzione politica, il marciume della baronia universitaria, i traffici loschi delle cordate dei volenterosi, il potere economico e mediatico dei furbetti e furbettini. Ok, ma questi sono problemi tipicamente italiani e pertanto mi direte, la chiesa deve avere orizzonti piu’ ampi. Allora mi suona molto strano che nessuno sia intervenuto quando mr. Obama ha dichiarato che rivedrà forse le modalità, ma non abolirà quella che rimane la grande vergogna di un grande paese e cioè la pena di morte. Non è forse questo un caso conclamato di omicidio di persona adulta e non consenziente? Persino l’American College of Physicians, potentissima corporazione medica, che spesso ha appoggiato le scelte repubblicane, ha deciso di schierarsi ufficialmente contro la partecipazione di medici alla esecuzione capitale. Sarei curioso per esempio di sapere se è prevista la scomunica per i medici che continuano a praticare in 23 stati americani l’iniezione letale, così come è stato proposto per i medici abortisti in Uruguay e Nicaragua. Per non parlare del povero Welby a cui e’ stato negato il funerale religioso.