“Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Coordinatore Nazionale del PDL Sandro Bondi, invocano la Riforma della Giustizia come non più dilazionabile. Da una parte Berlusconi afferma che non lascerà la politica fino a che non ci sarà la separazione delle carriere e, dall’altra Bondi che la riforma della Giustizia è necessaria per difendere la democrazia. Siamo così d’accordo che su separazione delle carriere, responsabilità civile dei magistrati, incarichi extra-giudiziari, sistema elettorale del CSM, obbligatorietà dell’azione penale, i massicci distacchi dei magistrati presso i ministeri che negano la separazione dei poteri, abbiamo promosso anche referendum popolarissimi e vincenti che pero’ si sono sempre scontrati con l’oligarchia partitocratica che ha fatto di tutto per farli fallire, vuoi tradendoli con leggi che ne hanno negato il merito, vuoi con l’incitamento agli elettori ad andare al mare per non far raggiungere il quorum. Ricordo al presidente Berlusconi e all’on. Bondi che la riforma della Giustizia è indispensabile ai cittadini e alla ripresa economica, la prima cosa da fare se vogliamo rimettere ordine ad uno Stato paralizzato dall’arretrato di oltre 5 milioni di processi civili e oltre 3 milioni di processi penali che a decine di migliaia ogni anno cadono in prescrizione. Segnalo infine – visto che ci si dimentica spesso del lavoro fatto in Parlamento – che l’aula di Montecitorio il 28 gennaio scorso, ha approvato una risoluzione dei deputati radicali di cui sono prima firmataria che impegna il Governo a presentare in tempi brevi, una riforma strutturale e organica del sistema della giustizia che prevede tutti i cambiamenti sopra richiamati”. Lo afferma la deputata radicale, Rita Bernardini.
