Probabilmente un miscuglio di alcol e droga ha ucciso Laura Lamberti, la ragazza di 23 anni di Potenza, figlia di una coppia di medici, trovata morta ieri mattina a Diso (Lecce), nelle cui campagna di svolgeva un rave party con migliaia di ragazzi giunti da ogni dove, anche dall’estero.
Il condizionale è d’obbligo, perché a tale considerazione i carabinieri sono giunti dopo l’autopsia effettuata stamattina dal medico legale Roberto Vaglio su incarico del pm Angela Rotondano.
Che la ragazza possa essere stata uccisa da droga ed alcol, al momento lo dice solo la sua storia personale. Anche per voce di chi l’aveva conosciuta al rave party, e che lo ha poi riferito ai militari, la giovane era dedita all’uso delle droghe, e per questo era stata in cura in una comunità. Dalla quale si era allontanata per raggiungere la Spagna. Dove la sapevano i genitori, che più volte avevano tentato di farla tornare a casa, e che non la vedevano e sentivano da Natale scorso.
La certezza si avrà solo con gli esami di laboratorio. Il dottor Vaglio ha infatti proceduto ai prelievi di sangue, urine, bile, capelli e quant’altro. Il resposto potrà aversi solo fra un paio di mesi. Durante l’esame, il professionista ha anche appurato che sul corpo non c’erano lesioni, tantomeno prodotte dal classico buco della siringa.
Tecnicamente, la giovane è morta per insufficienza respiratoria. In pratica per un edema polmonare, che costituisce l’effetto e non la causa della patologia. Che sarà appunto chiarita dagli esami di laboratorio.