Dopo l’apertura del premier Silvio Berlusconi ad accorpare la votazione del referendum elettorale insieme alle europee, per investire i soldi risparmiati nella ricostruzione delle zone terremotate, la Lega ribadisce il suo no alla proposta.
«Il premier sa come la pensa la Lega su questo punto. Il risparmio derivante da un abbinamento, bocciato peraltro dal Parlamento, è di soli 173 milioni», ha detto il ministro Roberto Maroni.
Decisa la replica di Giovanni Guzzetta, Presidente del comitato promotore del referendum elettorale: «Le odierne affermazioni di Maroni sul tema del referendum lasciano alquanto basiti. Oggi il ministro dell’Interno trova l’ardire di affermare che il costo per il mancato abbinamento del referendum all’election day sarebbe “di soli 173 milioni di euro”. E che dunque, deduco dalle sue parole, anche in un momento di tragedia nazionale come quello che stiamo vivendo si potrebbero tranquillamente mandare in fumo tutti questi soldi, soltanto per far contenti i dirigenti del suo partito».