Il segretario alla sicurezza interna, Michael Chertoff, dovrebbe confermare oggi l’informazione pubblicata dal Financial Times, secondo un responsabile governativo. La registrazione on-line partirà da gennaio e dovrebbe essere valida per due anni. I viaggiatori interessati dal provvedimento sono quelli originari dei 27 paesi da cui gli Stati Uniti non esigono il visto. Si tratta principalmente dei paesi dell’Europa occidentale, l’Australia, il Brunei, il Giappone, la Nuova Zelanda e Singapore. Altri otto paesi dovranno essere integrati in questo programma, tra cui la Repubblica Ceca, l’Ungheria e la Corea del Sud.
Secondo il Financial Times le nuove restrizioni all’ingresso negli Usa sono dovute ad un aumento delle misure di sicurezza antiterrorismo. In particolare si vuole evitare che terroristi in possesso di nazionalità europea possano entrare negli Usa. Per questo motivo, secondo il quotidiano finanziario britannico si sta pensando anche a una ulteriore misura, quella di richiedere la registrazione delle impronte digitali anche a tutti quelli che lasciano il terriotorio degli Stati Uniti, per essere certi che chi è entrato non sia ancora negli Usa sotto una falsa identità.