Lo smaltimento dei rifiuti di Palermo si sta rivelando un puro episodio di propaganda elettorale. Dopo che era stato impiegato l’esercito per eliminare l’immondizia dalle strade, passate le elezioni, tutto è tornato come prima, anche perché non sono state eliminate le vere cause dell’accumulo fuori misura della spazzatura attorno ai cassonetti.
Infatti tutto dipende dallo scontento degli spazzini. La cosa sorprende in una regione dove gli impiegati pubblici guadagnano stipendi americani: ma proprio il mancato pagamento dei salari ai dipendenti del consorzio Coinres, che copre il servizio in 22 comuni del palermitano è all’origine della protesta dei lavoratori, in corso da giovedì. Infatti, a quanto riferisce l’agenzia di stampa Agi, il Coinres non è in grado di pagare gli stipendi dei dipendenti: da qui lo stato d’agitazione.
In conseguenza di questo, per il terzo giorno consecutivo, quintali di rifiuti sono stati dati alle fiamme a Bagheria, Villabate e Ficarazzi, in provincia di Palermo.
Anche a Palermo, in nottata sono stati bruciati alcuni cassonetti nelle strade di periferia. Complessivamente i vigili del fuoco hanno effettuato una decina di interventi, per spegnere cassonetti e mini discariche incendiati da vandali e gente esasperata.
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