RIFIUTI NAPOLI E CAMPANIA: L’ITALIA DAVANTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE

Via libera della Commissione europea al deferimento dell’Italia davanti alla Corte di giustizia del Lussemburgo per la questione dei rifiuti a Napoli e in Campania. La decisione è stata formalmente assunta martedì poiché «nonostante progressi siano stati fatti per migliorare il sistema – spiega la Commissione – non ci sono certezze sui tempi né sul fatto che il problema sarà risolto con le misure prese fino ad ora». Con il deferimento alla Corte si apre una procedura ancora lunga prima che ci possano essere eventuali conseguenze concrete nei confronti dell’Italia. Ci vorranno ora alcuni mesi, anche un anno, prima che la Corte emetta la sua sentenza e se questa sarà negativa per Roma si aprirà una nuova procedura, anch’essa lunga molti mesi, (fino a 24) con nuove messe in mora da parte della Commissione e eventuali risposte dall’Italia prima che si possa giungere ad una eventuale condanna definitiva che commini anche una multa.

La Commissione, si legge in un comunicato, «si accinge ad adire la Corte di giustizia delle Comunità europee contro l’Italia in merito all’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania». «Le montagne di rifiuti – è il commento del commissario Ue all’ambiente Stavros Dimas – non raccolti accumulatisi per le strade della Campania illustrano emblematicamente le minacce per l’ambiente e per la salute umana risultanti da una gestione inadeguata dei rifiuti. Occorre – prosegue il commissario – che l’Italia dia priorità all’elaborazione di piani efficienti di gestione dei rifiuti in Campania e nel Lazio, nonchè alla realizzazione delle infrastrutture di raccolta e di trattamento necessarie per attuarli correttamente».

Una "Lettera di Inadempienza" dalla Commissione Ue per il mancato varo di un piano per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi nel Lazio. La riceverà l’Italia, secondo quanto deciso dall’Esecutivo comunitario dopo che nel giugno del 2007 la Corte di Giustizia europea aveva già condannato in primo grado Roma per non aver adottato questo piano.

«Dall’Italia a quasi un anno dalla sentenza non sono giunte comunicazioni ufficiali circa l’adozione del piano – spiega la Commissione – e per questo oggi è stato deciso l’invio della Lettera di Inadempienza (Warning Letter, ndr)». In questo caso manca solo un altro passaggio perché la Commissione commini sanzioni economiche contro l’Italia, a meno che da Roma non arrivi la comunicazione dell’adozione di un piano conforme alle normative comunitarie.

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