L’assessore alla nettezza urbana Gennaro Mola fa una previsione e un appello: «Contiamo di spedire oltre mille tonnellate al giorno, compatibilmente, però, con le capacità della rete ferroviaria. Grazie anche alla raccolta straordinaria già avviata, possiamo uscire dall’emergenza in quattro o cinque giorni, ma i cittadini devono collaborare. Basta con questa storia di spargere i sacchetti per strada. E soprattutto non bisogna incendiarli: per motivi di sicurezza i sacchetti bruciati vanno lasciati a terra per quarantott’ore dal momento in cui le fiamme sono state spente. Quindi i tempi di rimozione si allungano sensibilmente, oltre al danno ambientale che i roghi provocano e che abbiamo spiegato mille volte». Anche il prefetto è ottimista: «La fase acuta della crisi è superata», dice Pansa. E anche lui chiede ai napoletani di smetterla con i roghi, ma intanto ha concordato con il comandante del vigili del fuoco, Ugo Bonessio, un potenziamento delle squadre di pronto intervento. Sono giorni di superlavoro per il prefetto. Mercoledì dovrà accogliere Berlusconi e l’intero governo che arrivano a Napoli per il consiglio dei ministri, e alle preoccupazioni per l’emergenza rifiuti si aggiungono quelle per la manifestazione annunciata dai no global. Senza contare la mina vagante delle proteste più o meno spontanee. Dei raid dei giorni scorsi (la spazzatura sparsa per le strade) non si conoscono ancora gli autori né gli ispiratori, ma c’è anche chi si affida a metodi più tradizionali: come il blocco dei binari attuato ieri dagli abitanti dei quartieri Barra e San Giovanni, che ha causato gravi problemi alla circolazione dei treni e tensione con la polizia che cercava di identificare i manifestanti. E tanto per non farsi mancare niente, scoppia anche una polemica sui rischi legati all’invasione di spazzatura: il presidente dell’Ordine dei medici di Napoli Scalera lancia l’allarme sanitario, anche in relazione all’aumento di topi, il sottosegretario alla Salute Fazio replica che «il rischio non è assolutamente rilevante e comunque non da generare alcun tipo di preoccupazioni ». E i napoletani non sanno a chi credere.