Figuriamoci adesso come la penseranno gli italiani, dopo la morte di altri 6 militari a Kabul. Anche il sociologo Mannheimer conferma che, in seguito a questo episodio, «i numeri sono destinati a salire».
La situazione ha preso questa piega già dall’inizio dell’estate, quando l’opinione pubblica rimase colpita dalla morte del parà Alessandro Di Lisio. All’epoca un rapporto voluto da Berlusconi aveva già tastato il polso degli italiani.
Il 20% di loro avevano dichiarato di opporsi «a ogni tipo di guerra», poco più del 30% invocava il rientro dei militari, mentre il 20% chiedeva una riduzione del contingente e l’avvio di una exit strategy. Solo il restante 25% sosteneva ancora la missione, ma solo ridefinendone le regole di permanenza.