Rivolte nelle carceri/ Genova – Marassi si infiamma ma la protesta parte da Roma – Rebibbia

A Genova, l’ondata della protesta è partita dalle celle che si aprono verso lo stadio di Marassi. Nel cuore della notte i detenuti hanno incominciato a battere le inferriate con posate e le gamelle del rancio serale. Gli abitanti del popoloso quartiere e le guardie in servizio hanno pensato che fosse l’inizio di una rivolta.

Invece era la protesta di solidarietà per il messaggio rimbalzato dai colleghi detenuti nel carcere romano di Rebibbia. Sovrafollamento: è l’emergenza che incomincia a travolgare le carceri italiane e che ha fatto scattare la protesta a Rebibbia per prima, che poi è rimbalzata a Marassi e che ora rischia di diffondersi in molte carceri italiane. Dopo lunghi patteggiamenti con la direzione del carcere genovese la seconda notte, dopo la rivolta è stata tranquilla, ma la tensione resta alta .

Gli effetti dell’indulto, votato dal Governo Prodi, e che aveva svuotato le carceri di almeno il 30 per cento si sono annullati. Rebibbia è la prima che reagisce, lanciando un messaggio ai detenuti degli altri carceri. Marassi dove il sovraffolanento è una piaga endemica ( attualmente ci sono almeno il30 per cento di detenuti in più rispetto alla capienza appena superiore ai 1200 ) è sempre stata la prima a reagire, quando arriva la stagione calda.Quattro anni fa il meccanismo della protesta era partito allo stesso modo: da Rebibbia a Marassi e quella rivolta era stata battezzata dei caceroleros. Un termine mutuato dalle ribellioni argentine del 2001, quando chi aveva perso tutto nel crack dell’economia si ribellava percuotendo le pentole in lunghi cortei per le strade.

Dalle carceri la protesta rimbalza ancora più cupamente perchè arriva dal chiuso delle celle. L’altra notte la strada che divide il carcere di Marassi dalla mitica gradinata Nord dello stadio sembrava un canyon assaltato dagli indiani per il baccano.  Così hanno riferito i cittadini spaventati. A Genova il carcere vive nel cuore di un popoloso quartiere e la sua cassa dirisonanza spaventa  e agita la sicurezza. Rebibbia è più lontano dalle case. Per questo il suo tam tam viene amplificato sempre da Marassi, che ha più possibilità di farsi sentire. A Genova dopo la notte dei tamburi ci sono state consultazioni tra i sindacalisti della Uil e la direzione del carcere. Si studia come alleggerire il sovrafollamento. Oggi a Marassi i due terzi della popolazione di detenuti è composta da immigrati.

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fmanzitti