di Pier Andrea
Ho sempre pensato che la Lega ha ragione da vendere sui Rom e che l´Unione Europea mostra un buonismo ipocrita sulla faccenda, dimostrandosi lontana dalla gente. E confermo che, in generale, ha ragione Maroni. Ora però di fronte a certi dettagli del piano di Maroni, così come riportati dai giornali, qualche domanda andrebbe fatta. E´ sacrosanto procedere all´identificazione di chi vive nei campi nomadi e prendere le impronte a chiunque non sia identificabile. Eventualmente anche il DNA quando serve, per ricostruire parentele di fronte a bambini mandati a rubare che nessuno riconosce come figli. Giustissimo che quei nomadi che non hanno titolo per rimanere in Italia vengano espulsi. Chiedo peròse è vero che i Rom verranno schedati anche in base alla loro religione. Se sì, ha ragione la Commissione a protestare. Mentre Maroni sembra aver chiarito, per fortuna, che non si prenderanno impronte a quelle persone che risultano identificabili. Un Rom che ha documenti in regola, che ha sempre registrato se stesso e i figli presso l´anagrafe non deve essere ultra-schedato. Questo prima non era stato detto abbastanza chiaramente, suscitando le giuste richieste di chiarimenti di Bruxelles. Che avrebbe anche ragione a chiedere se anche a un bambino non Rom mai denunciato all´anagrafe saranno eventualmente prese le impronte. Spero che Maroni tenga conto di tutte queste legittime obiezioni che l´UE potrebbe muovere. Perchè le idee alla base del piano Maroni sono moderne, e finalmente riconoscono il problema che troppi zingari rappresentano. Se poi all´UE il piano Maroni non andrà bene (ma non lo credo) neanche aggiustato, allora si vada avanti, costi quel che costi. Se deve essere crisi con l´UE, crisi sia. Per finire: il Governo replichi con la massima durezza a quelle miserabili accuse di razzismo che un sempre più inutile Parlamento Europeo ha rivolto all´Italia e ai suoi abitanti. Non moderiamo i termini visto che non li moderano loro.