Roma Capitale, Polverini: “Decreto dà dignità di capitale”

Renata Polverini, Gianni Alemanno e Nicola Zingaretti (Lapresse)

ROMA – ”Quello approvato oggi è un decreto importante che conferisce a Roma la dignità di Capitale”. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini in merito al secondo decreto su Roma Capitale approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri. ”C’è stata la volontà da parte di tutte le istituzioni – ha continuato – di collaborare e non di entrare in contrasto come qualcuno voleva far apparire”.

”La Regione Lazio ha fatto alcuni rilievi importanti, soprattutto su aspetti finanziari – ha continuato Polverini – perché c’era il rischio di entrare in contrasto con la Costituzione e abbiamo già ottenuto dei correttivi. Sulla questione dei trasferimenti riferiti ai livelli essenziali delle prestazioni avremo un tavolo la prossima settimana per capire se sarà necessario un decreto correttivo o basterà un’azione di coordinamento”.

La presenza della Regione al Cipe, il Patto di Stabilità territoriale e la norma che regola i trasferimenti a Roma Capitale. Questi i tre punti elencati dalla Governatrice del Lazio Renata Polverini, sui quali il II decreto su Roma Capitale poteva creare confusione e cattiva interpretazione.

Per questo, per quanto riguarda il primo punto il testo e’ stato ”gia’ modificato perche’ si trattava di una trascrizione non corretta e quindi la Regione siede con Roma Capitale per la programmazione e soprattuto per la legge obiettivo”.

Già ieri Polverini aveva avanzato i propri dubbi su questi tre punti, si è appreso, aveva ricevuto rassicurazioni dal ministro Patroni Griffi. La seconda criticità riguarda la necessita’ che Roma, fa notale Renata Polverini ”rimanga anche all’interno del patto regionalizzato perché come gia’ accaduto nel 2011 Roma ha potuto approfittare di una quota di Patto della Regione Lazio, negoziata con il Mef”.

Infine, e questo è ”l’aspetto più’ delicato e per il quale probabilmente ci vorra’ un decreto correttivo”, aggiunge la governatrice, e’ necessario per modificare l’art.11-bis e cioe’ quello sui trasferimenti dallo Stato a Roma Capitale. Infatti, la Regione deve mantenere il suo ruolo di intermediario, ribadisce Polverini, ”se non ci fosse più il passaggio intermedio la Regione non potrebbe piu’ integrare la quota di trasferimenti” su materie che riguardano i servizi al cittadino come il trasporto pubblico locale. Su questi temi ci sarà un tavolo subito dopo Pasqua.

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Daniela Lauria