Si è presentato in aula con il codice penale sotto braccio, deciso a difendere la nomina di Stefano Andrini, ex estremista di destra con una condanna per tentato omicidio, ai vertici dell’Ama.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, al termine di un’accesa discussione in consiglio comunale ha confermato la nomina. «State tenendo un atteggiamento anticostituzionale e denigratorio verso un lavoratore» ha attaccato il sindaco. Andrini, ha continuato il primo cittadino «è stato scelto in base alle sue competenze».
Ma nell’aula Giulio Cesare il clima è rimasto tesissimo anche per la presenza di Andrea Sesti, una delle vittime dell’aggressione del 1989: «Per quanto mi riguarda – ha detto Sestri – non c’è stato nessun pentimento, Andrini ha continuato la sua carriera di estremista».
Mentre, gli esponenti del Pdl facevano scena muta – in difesa di Andrini ha preso la parola solo Francesco Storace de La Destra – l’opposizione ha attaccato con durezza la nomina. Umberto Marroni, capogruppo del Pd, non ha usato mezzi termini: «Tutta la città ha chiesto la revoca della nomina. Le società pubbliche non sono luoghi dove si possono mettere vecchi amici di partito».