Paura, rabbia, in certi casi odio nei confronti della comunità rumena accampata sotto alle loro abitazioni.
Sono i sentimenti degli abitanti del Quartaccio, borgata romana dopo Primavalle, dove mercoledì sera una donna di 41 anni, è stata brutalmente violentata da due uomini. La polizia ha ascoltato la vittima dello stupro, dimessa in nottata dal Policlinico Gemelli, per ricostruire la dinamica dell'aggressione, avvenuta a pochi metri dal capolinea del bus 916 in via Andersen.
LA TESTIMONE – Ascoltati anche molti abitanti della strada che mercoledì sera sono scesi in strada dopo che una di loro aveva udito le grida d'aiuto della quarantenne. E' stata proprio la donna a soccorrere per prima la vittima della violenza. «Stava rannicchiata in un angolo, con i vestiti strappati e il volto insaguinato – ha raccontato la testimone – si lamentava. Mi ha detto di non avvicinarmi, ma poi ha aggiunto che a violentarla erano stati due romeni fuggiti nelle campagne dopo aver scavalcato le recinzioni». Gli investigatori della Squadra mobile, diretti dal capo della sezione anti-stupro, Silvia Franzè, hanno esaminato a lungo il luogo dove si è consumata l'aggressione sessuale: un cespuglio accanto alla rampa d'accesso ai garage delle case popolari. In lontananza si vedono le baracche dei romeni messi sotto accusa da tutto il quartiere. E mentre a Roma divampano ancora una volta le polemiche sulla sicurezza, il sindaco Gianni Alemanno ha incontrato in Campidoglio il questore Giuseppe Caruso.
La gente a Primavalle è esasperata: "Se lo Stato, le forze dell'ordine non ci aiutano, siamo pronti ad organizzarci da soli, con delle ronde. Viviamo sotto assedio", racconta Elisa, mentre attende al capolinea del 916 dove è stata violentata la donna. "Qui ci sono romeni, polacchi: vivono in baracche improvvisate, spesso la sera girano ubriachi. La sera è buio e c'è sempre il rischio che qualcuno ti aggredisca. Come è capitato ieri sera".
Il sindaco Gianni Alemanno chiede un'immediata riunione del Comitato provinciale per l'Ordine per fare il punto sulla sicurezza in città dopo la scelta di affiancare i soldati accanto a carabinieri e poliziotti, e annuncia un Consiglio comunale straordinario sulla violenza sessuale in città per la settimana prossima: "In quella occasione – ha detto il sindaco – lanceremo una vera e propria mobilitazione cittadina contro la violenza sulle donne''.
Ma l'opposizione attacca. "E' un altro caso Reggiani", tuona Vincenzo Cerami, ministro ombra del Pd. "Le ronde militari, propagandate come una panacea e che dovevano proteggere e tranquillizzare i romani, dove stanno, cosa fanno, a cosa servono? Le promesse di sicurezza sbandierate durante la campagna elettorale sono finite in soffitta". E Anna Paolo Concia, deputata del Pd e membro della commissione giustizia della Camera, rincara la dose e denuncia: "Ci spieghi il sindaco perché dopo la sua elezione è scomparsa l'illuminazione da tante zone di Roma. In compenso abbiamo tanti militari in più davanti le case dei politici, ma lei crede sindaco Alemanno che questo farà sentire le donne più sicure?"
