Roma/ Due carabinieri finiscono al pronto soccorso: erano intervenuti per sedare una lite ad Acilia, ma sono stati presi a calci e pugni. Cinque le persone arrestate

Volevano sedare una rissa una rissa per le strade di Acilia, quartiere nella periferia sud di Roma, ma i quattro carabinieri intervenuti sono finiti al pronto soccorso. Hanno ricevuto calci, pugni e morsi e i condomini di un’intera palazzina hanno persino cercato di coprire la fuga degli aggressori. 

Le due pattuglie dei carabinieri erano intervenute dopo diverse chiamate al 112 che segnalavano un’aggressione. Giunti sul posto, i quattro militari hanno cercato di placare gli animi di due fratelli gemelli di 35 anni, entrambi pregiudicati, che però hanno reagito scagliandosi sui tutori della legge.

Contro di loro anche la fidanzata di uno dei gemelli e un terzo pregiudicato richiamato dalle urla. A quel punto quest’ultimo ha bloccato i militari per favorire la fuga degli altri tre che sono scappati in un cortile condominiale e poi nel palazzo dove abitano i gemelli.

Quando i carabinieri sono riusciti a bloccare l’uomo, hanno iniziato l’inseguimento con i rinforzi e un elicottero. I tre sono stati scovati non nel loro appartamento, dove sono state trovate dosi di marijuana già pronte per lo spaccio, ma da alcuni vicini, successivamente denunciati per favoreggiamento.

L’operazione, che ha coinvolto una cinquantina di carabinieri, si è conclusa con cinque arresti: i due gemelli, la fidanzata di uno di loro, il pregiudicato che ha coperto la fuga dei tre e un quarto giovane che, mentre i carabinieri portavano via gli arrestati, ha cercato di incitare la folla contro i militari.

I primi quattro dovranno rispondere di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il comandante del gruppo di Ostia che ha coordinato l’operazione, il tenente colonnello Giuseppe La Gala, ha condannato duramente l’episodio: «Si tratta di un comportamento altamente irriguardoso della legge», ha detto,«e soprattutto irrispettoso nei confronti di coloro che ne sono i tutori».

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