Così Romeo Gigli rientra nel giro. «Io ipse idem» questa l’etichetta con la quale ricomincia da dove aveva lasciato, Parigi. Una sfilata performance bella e delicata, fatta dei suoi cappotti bozzolo con i colli montanti, le gonne pizzicate, le giacche piccole e dalle sensuali e inusuali aperture (magari dietro), gli abiti leggeri e drappeggiati che sembrano sospesi, le pellicce che sono come cappe.