Sovranità della Georgia. Dopo l’incontro con il presidente russo Medvedev, Sarkozy ha detto: «Ci siamo messi d’accordo per il rispetto della sovranità della Georgia. È un Paese indipendente, e la parte russa e il presidente Medvedev mi hanno assicurato che non intendono rimanere in Georgia». Le forze di pace russe resteranno in Ossezia del sud e in Abkhazia, ha sottolineato il presidente Dmitri Medvedev. «Rappresentano un fattore chiave di sicurezza nel Caucaso», ha detto.
La Georgia accetta il piano di pace. Dopo l’incontro con Medvedev, Sarkozy è partito per Tbilisi, dove è arrivato in serata, accolto all’aeroporto dal presidente georgiano Mikhail Saakashvili. Al termine dei colloqui Sarkozy ha annunciato che la Georgia ha accettato il piano di pace proposto da Parigi e Mosca. A sua volta Saakashvili ha affermato che la Georgia concorda sui «principi» del piano di pace proposto da Mosca e Parigi. «È un documento politico. È un accordo di principi… e io penso che vi sia una piena coincidenza di principi», ha detto Saakashvili.
Sarkozy-Medvedev: sei punti per risolvere la crisi. La soluzione proposta da Medvedev e Sarkozy per risolvere la crisi è riassunta in una lista di sei punti fondamentali. Se la parte georgiana firmerà, sarà aperta la via per la normalizzazione della situazione in Ossezia del sud. Questi i sei punti dell’accordo raggiunto fra il presidente russo Dmitri Medvedev e il collega francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell’Ue:
1) Non ricorso alla forza.
2) Cessazione immediata di tutte le ostilità.
3) Libero accesso agli aiuti umanitari.
4) Ritorno delle forze armate georgiane alle postazioni permanenti (caserme).
5) Ritiro delle forze russe alle posizioni precedenti al conflitto. Per la creazione di meccanismi internazionali, le forze di interposizione russe prendono misure supplementari di sicurezza.
6) Inizio di un dibattito internazionale sul futuro status di Ossezia del Sud e Abkhazia, e dei mezzi per garantire stabilità e sicurezza.