Rutelli, allora vicepresidente del consiglio del governo Prodi, ha spiegato che «da quei fatti abbiamo indubbiamente imparato tanto», come dimostra «un altro segno positivo di rimescolamento politico» e cioè il fatto che Fassino come lui sostiene Dario Franceschini alle primarie.
Secondo l’ex sindaco di Roma, inoltre, il fallimento delle cordate non trasparenti «è stato un bene» e dopo la vicenda Unipol, «il collateralismo con le cooperative rosse non esiste quasi più, il rapporto con la Cgil sta lentamente evolvendo in modo positivo mentre il problema del patrimonio del vecchio Pci è lì, silente».
Per l’esponente del Pd, nel 2005 non era in gioco l’italianità delle banche, ma «ci siamo trovati di fronte all’ultimo capitolo del collateralismo tra politica e affari. Di tutto avevamo bisogno tranne che di un polo della finanza rossa».