“Non vorrei che domenica prossima Berlusconi si trovasse di fronte ad una situazione poco controllabile. In altre parole, rischia: non vorrei che Gheddafi trasformi quella festa in un’occasione per attaccare nuovamente l’Occidente”. Francesco Rutelli, nella veste di presidente del Copasir, ritiene che “l’Italia deve cercare di tenere un buon vicinato con la Libia”, ma al tempo stesso – avverte in un’intervista al Corriere della sera – “occorre evitare errori che possono essere gravi”. Il punto, mette in guardia Rutelli,
è che “gli aspetti simbolici sono molto importanti per i libici. Proprio per questo consiglierei maggiore prudenza”. Insomma, “bisogna stare attenti a non uscire dagli assi portanti della nostra politica estera”. Quanto all’esibizione delle Frecce Tricolori, “lo dico con chiarezza: io non le avrei mandate. Le Frecce Tricolori – osserva il democratico – sono un simbolo della nostra
Repubblica. E noi, come grande Paese democratico, dobbiamo essere capaci di spendere i nostri simboli più cari nelle sedi
più appropriate: non possiamo collocarle in contesti chiaramente non democratici”. Più in generale, Rutelli ritiene che il governo “fa bene a portare avanti gli accordi con la Libia sull’immigrazione”, ma “il guaio – segnala – è che stiamo passando rapidamente da un’ipotetica accoglienza indiscriminata al chiudere un occhio rispetto alle più basilari regole umanitarie”.