Ryanair & low cost/ Passeggeri a peso, quelli grassi paghino la ”fat tax”

Volare con la Ryanair, anche se in condizioni spartane,  costa molto, molto meno che con le altre linee commerciali, ma d’ora in avanti forse non sarà  più a buon mercato per i ciccioni. Dopo la proposta di far pagare un euro ai passeggeri che devono andare al gabinetto, la compagnia irlandese sta pensando di aumentare il costo del biglietto per chi è esageratamente sovrappeso o obeso. Sarebbe la ”fat tax”.

I passeggeri di dimensioni abbondanti sarebbero costretti a farsi pesare, proprio come le valige, su una bilancia, prima di imbarcarsi sugli aerei della più nota compagnia low-cost del mondo, per verificare se hanno oltrepassato i limiti: gli uomini che superano i 130 chilogrammi e le donne sopra il quintale dovranno pagare un supplemento extra, esattamente come si fa con il bagaglio in eccesso.

La decisione, in un Paese come la Gran Bretagna, attraversato da una vera e propria epidemia di obesità, viene però criticata da alcuni come una forma di discriminazione. Ma anche altre linee aeree stanno considerando un provvedimento simile.

«Abbiamo posto dei limiti di peso a livelli molto alti», dice Stephen McNamara, portavoce della Ryanair, «cosicché la sopratassa sarà applicata soltanto ai passeggeri veramente grossi, che invadono lo spazio di coloro che siedono nei posti vicini. E poi questo supplemento, se verrà ufficialmente introdotto, potrebbe anche agire sui passeggeri di misure extra-large come un incentivo a perdere peso, a sentirsi più leggeri e più sani».

Il ricavato della “fat tax”, afferma la compagnia, verrà usato per continuare ad abbassare il prezzo dei biglietti per tutti gli altri passeggeri. E’ la stessa filosofia che ha spinto la Ryan Air prima a eliminare una serie di servizi gratuiti a bordo (si paga per bibite e cibo, per esempio) e poi a considerare anche altre misure, come la cosiddetta “tassa sulla toilette”. 

Ma se il supplemento per fare la pipì in cielo ha suscitato finora più che altro ilarità, la possibilità di una tassa sul grasso provoca polemiche, specie nel Regno Unito, dove un adulto su quattro è classificato come obeso.

«Chiunque abbia provato a perdere peso sa quanto sia difficile», osserva un comunicato della British Medical Association. «Le persone che sono obese hanno bisogno di essere aiutate a fare i cambiamenti di dieta e stile di vita per sentirsi meglio e condurre una vita più attiva, ma non hanno certamente bisogno di venire penalizzate o discriminate».

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lgermini