Il ritorno di Sabina Guzzanti dopo la piazza reale, con battute, slogan e gli attacchi ad alzo zero a Berlusconi e alla Carfagna, e le polemiche seguenti, ripassa da quella virtuale. Quella del suo blog: «Grazie per tutti i messaggi di solidarietà . Finalmente riesco a collegarmi. Come sapete il sito è stato oscurato. Degli hackers non caserecci, hanno messo le mani nel sistema e solo dopo ore di lavoro i tecnici sono riusciti a farlo riapparire».
«FINI E COMPAGNI NON CI FATE PAURA» – «Che gioia sentire Fini dire la piazza non può essere una scusa per offendere. Caro Fini e compagni – ha scritto la comica – sono anni che ci offendete. Non ci fate nessuna paura e sappiate che noi continueremo a dire quel c….o che ci pare, criticando chi vogliamo e come vogliamo. Questa è la libertà . Non ce lo spieghi né tu né nessun altro dei tuoi non eletti colleghi, cosa sia la libertà ».
«QUERELA? CHIEDERO’ LE INTERCETTAZIONI» – E a proposito della querela che il ministro delle Pari opportunità ha annunciato di voler sporgere nei suoi confronti per le parole pronunciate in piazza Navona, la Guzzanti scrive: «Il processo, se ci sarà , sarà il processo più divertente del secolo. Credo di avere diritto per difendermi ad avere accesso alle intercettazioni – spiega la comica -. Un processo con questo tema, con il portavoce della ministra che avete letto come si chiama? Ora non so che mi ha preso, mi imbarazzo a scrivere il nome dell’onorevole. Sarà perché, come direbbe la Palombelli: la realtà supera sempre la satira, io per esempio sono molto più stronza di come mi dipingete…».
«UN GRANDE ONORE ESSERE ACCUSATA DI VILIPENDIO» – Quanto alla possibilità che la Procura di Roma proceda nei suoi confronti per il reato di vilipendio del Capo dello Stato o del Pontefice, Guzzanti non si preoccupa e rilancia: «Essere accusata di vilipendio sarebbe solo un grande onore, si tratta di un reato inventato dai fascisti, una legge che nessuno ha mai abolito ma nemmeno mai applicato e sarebbe semplicemente una prova ulteriore che siamo governati da fascisti che stanno progettando per questo paese una progressiva e secondo loro indolore dittatura».
